Che tasse devi pagare nel 2025 su quello che stai guadagnando nel 2024?

Patrizia Del Pidio

23 Agosto 2024 - 11:45

Ecco come calcolare la tasse da pagare nel 2025 sui guadagni di quest’anno: dalle aliquote Irpef alle detrazioni.

Che tasse devi pagare nel 2025 su quello che stai guadagnando nel 2024?

Quante tasse devi pagare nel 2025 su quello che stai guadagnando nel 2024? In Italia l’imposta sul reddito delle persone fisiche è progressiva e l’aliquota applicata sale in base al reddito di ciascun contribuente. L’esatto ammontare delle imposte dovute, se non si hanno entrate lineari, si conosce realmente solo a fine anno, a conguaglio, nel momento che si fa il conteggio del reddito complessivo.

Solitamente di dipendenti e i pensionati, che hanno entrate prevedibili, versano le imposte direttamente in busta paga o nel cedolino della pensione: in questo caso a fine anno, nella maggior parte dei casi, le imposte dovute sono interamente versate (e può esserci diritto a un rimborso delle stesse nel caso siano state sostenute spese detraibili).

Detto questo, come si fa a sapere quante tasse si pagheranno con il 730 2025 sui guadagni 2024? Il conguaglio delle imposte, solitamente, si ha con la presentazione annuale della dichiarazione dei redditi, ma sappiamo veramente come funziona l’Irpef?

Le imposte in Italia sono progressive, cosa significa?

Con il modello 730 il saldo delle imposte si paga sempre l’anno successivo (e, allo stesso modo, anche l’eventuale rimborso di ha nell’anno successivo: per il 2024 si avrà con il 730/2025).

Attualmente in Italia sono previsti tre scaglioni di reddito con relative aliquote per il versamento delle imposte che nello specifico prevedono la seguente imposizione:

REDDITOALIQUOTA
Fino a 8.500 euro no tax area
Fino a 28.000 euro 23%
da 28.000 a 50.000 euro 35%
oltre i 50.000 euro 43%

In base alle aliquote attualmente in vigore, quindi, chi ha un reddito fino a 8.500 euro non versa imposte perché l’Irpef dovuta è azzerata dalle detrazioni da lavoro spettante. Per chi ha redditi fino a 28.000 euro, invece, è prevista una tassazione al 23%.

Cosa accade a chi ha redditi superiori a 28.000 euro?

Erroneamente si può pensare che per redditi pari a 30.000 euro sia dovuta una tassazione al 35% e che per redditi, ad esempio, pari a 60.000 euro sia dovuta una tassazione pari al 43%, ma non è così.

Anche per chi guadagna molto, restano gli scaglioni di reddito e si pagherà l’imposta in base allo scaglione: sui primi 28.000 euro, indipendentemente da quello che è il reddito totale, si versa sempre il 23%. L’aliquota più alta si applica solo all’eccedenza. Facciamo un esempio pratico per capire meglio. Se un lavoratore ha un reddito di 66.000 euro che imposte pagherà?

Sui primi 28.000 euro l’imposta è al 23%, sui successivi 22.000 euro sarà applicata l’imposta al 35%, e solo sugli ultimi 16.000 (l’eccedenza rispetto ai 50.000 euro) si verserà l’Irpef al 43%.

Il peso delle detrazioni

Il calcolo dell’imposta in base all’aliquota e lo scaglione restituisce l’imposta lorda dovute, ovvero quella che non tiene conto di eventuali deduzioni e detrazioni che spettano al lavoratore.

In automatico, solo per il fatto di avere reddito da lavoro o da pensione, spettano delle detrazioni che vanno a ridurre l’imposta lorda dovuta. A queste, poi, si somma le:

  • eventuali detrazioni per figli a carico;
  • detrazioni per coniuge a carico;
  • detrazioni per altri familiari a carico;
  • detrazioni per oneri sostenuti nel corso dell’anno;
  • eventuali spese deducibili.

Tutte queste voci fanno in modo che l’imposta lorda dovuta sia abbattuta, dando luogo all’imposta netta, ovvero quella che il contribuente deve realmente versare.

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# IRPEF

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