I veri numeri degli arrivi dei migranti in Italia in questo 2023: il governo Meloni sta battendo ogni record negativo degli ultimi anni nonostante i proclami pre-elezioni.
Quanti migranti sono arrivati in Italia nel 2023? Una domanda questa molto attuale visti gli sbarchi record nelle ultime ore a Lampedusa e la polemica politica, innescata dal ministro Matteo Salvini che, di fronte alla fila di barchini in attesa di poter approdare nella banchina dell’isola siciliana, ha rispolverato il mantra del “complotto” contro il nostro Paese.
Sull’immigrazione il governo Meloni ha costruito una buona fetta del suo successo elettorale, con Matteo Salvini che sbandierava la linea dei “ porti chiusi ” e Giorgia Meloni che portava avanti il suo “ blocco navale ”.
Un anno dopo l’insediamento nelle stanze del governo, il centrodestra deve fare i conti con gli impietosi numeri snocciolati dal Viminale: dal primo gennaio al 13 settembre 2023, finora in Italia sono sbarcati in totale 123.863 migranti, praticamente il doppio rispetto allo stesso periodo del 2022 e il triplo del 2021, quando però la pandemia ha limitato le partenze.
“Sono convinto che ci sia una regia dietro questo esodo. Ne parleremo pacatamente in seno al governo italiano, ma non possiamo assistere ad altre scene simili - ha dichiarato Matteo Salvini nelle scorse ore durante un colloquio con la stampa estera -. Credo che dietro gli sbarchi ci sia un sistema criminale organizzato a cui si risponde con tutti i mezzi a disposizione. Sostanzialmente dobbiamo fare da soli, ma se dobbiamo fare da soli, non si può escludere nessuna modalità di intervento. Quando sei lasciato solo, non puoi fare diversamente”.
Intervistata da Bruno Vespa su Rai Uno, anche Giorgia Meloni ha commentato l’emergenza immigrazione: “La questione dei ricollocamenti è secondaria, sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi, è una coperta di Linus, la questione non è come scarichiamo il problema, è fermare gli arrivi in Italia, non vedo ancora risposte concrete”.
Il governo così sull’immigrazione sembrerebbe girare a vuoto, un po’ come il ministro Antonio Tajani che lo scorso marzo ha dichiarato che “c’è la mano del gruppo Wagner” dietro l’aumento degli sbarchi nel Belpaese.
Vediamo allora quali sono i veri numeri dell’immigrazione in Italia, basandosi sul cruscotto statistico che ogni giorno viene aggiornato dal ministero dell’Interno e che però conteggia solo gli sbarchi - quelli individuati - e non gli arrivi attraverso rotte terrestri.
Immigrazione: i numeri degli arrivi in Italia nel 2023
Come detto in precedenza, stando ai numeri forniti dal Viminale in Italia dal primo gennaio al 13 settembre 2023 sono sbarcati in totale 123.863 migranti. Solo negli ultimi tre giorni sono arrivati oltre 8.000 migranti con l’isola di Lampedusa ormai al collasso.
Nello stesso periodo dello scorso anno, gli sbarchi invece erano stati circa 2.200 ovvero quasi quattro volte in meno rispetto a questo 2023. I 5.018 arrivi che si sono registrati lo scorso 12 settembre inoltre rappresentano un record giornaliero che ci ha riportato indietro di diversi anni.
Quanto ai Paesi di origine dei migranti, in testa c’è la Guinea (14,7%) seguita dalla Costa d’Avorio (14%), dalla Tunisia (11,3%), dall’Egitto (8,4%) e dal Bangladesh (7,5%).
Sono impietosi anche i numeri dei ricollocamenti. “Su 4.015 richieste di trasferimento di ’dublinanti’ (migranti registrati nei Paesi di primo approdo secondo il Regolamento di Dublino) inviate dall’Italia agli Stati Ue - ha riportato l’Ansa -, solo 22 sono i trasferimenti effettuati nei primi 8 mesi di quest’anno”.
Immigrazione: la Caporetto di Salvini e Meloni
Di fronte a questa autentica Caporetto sull’immigrazione, Salvini e Meloni - in Europa alleati di chi non vuole i ricollocamenti e di chi sta tentando di affossare il nuovo accordo comunitario - non sembrerebbero avere in mano una soluzione.
La premier di recente molto si è mossa sia a Bruxelles sia in Africa stringendo degli accordi che, guardando i numeri, sembrerebbero essere stati buoni solo per blindare gli interessi dei nostri colossi - vedi Eni - nel continente africano.
In più c’è da registrare la rigidità dei governi di Francia e Germania che, sentendo odore di campagna elettorale in vista delle elezioni europee, hanno deciso rispettivamente di blindare le frontiere e di non accettare più migranti provenienti dall’Italia.
“Dietro di me la nave Garibaldi. Prima del varo della Cavour, l’ammiraglia della nostra Marina militare italiana - scriveva nel 2019 Giorgia Meloni sul sito di Fratelli d’Italia con tanto di foto sorridente davanti alla Garibaldi-. Sono navi che ci invidiano in tutto il mondo ma non sono navi di rappresentanza, sono navi che vanno utilizzate al 100%. E l’utilizzo che ne farebbe Fratelli d’Italia è quello per un blocco navale al largo delle coste della Libia per impedire ai barconi di partire e agli immigrati clandestini di arrivare in Italia”.
Finita la demagogia ed esauriti gli slogan, restano i numeri che certificano come il centrodestra, una volta arrivato nella stanza dei bottoni con un pieno mandato conferito dagli italiani, non abbia la minima idea di come affrontare un tema così complesso come l’immigrazione: molte delle colpe di questa situazione sono dell’Europa, per la quale la pacchia non sembrerebbe essere finita come invece affermato dalla premier poco prima di stravincere le ultime elezioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA