In Italia l’uso del contante è soggetto a limitazioni per legge, ma questo incide sui soldi che si possono portare in tasca? C’è una somma limite che si può portare nel portafogli?
Quanti contanti si possono avere in tasca senza rischiare problemi? Si tratta di una domanda che potrebbe nascere dal timore di poter essere sanzionati per aver violato i limiti sulla tracciabilità dei pagamenti o sui limiti dei contanti o di essere vittima, nel peggiore dei casi, di accertamenti fiscali da parte dell’amministrazione tributaria. Anche se possedere denaro contante e averlo in tasca non presuppone la violazione di nessuna legge, un discreto gruzzolo potrebbe far nascere sospetti di natura fiscale.
Da diversi anni a questa parte l’immaginario collettivo equipara il possesso del denaro contante con l’evasione fiscale e proprio per questo, oltre alla paura di un furto, spinge le persone ad avere paura di tenere nel portafoglio troppi soldi. Gli italiani, però, in molti casi, non si fidano neanche delle banche perché tutto ciò che è depositato sul conto corrente e il libretto di risparmio potrebbe essere soggetto a controlli fiscali.
Quanti soldi si possono tenere in tasca senza correre rischi? Andiamo a risolvere questo dilemma.
La guerra al contante e l’evasione fiscale
La guerra al contante nasce dal contrasto all’evasione fiscale. Una delle piaghe maggiori che il nostro Paese ha è rappresentata proprio dai soldi che ogni anno si sottraggono alle casse dello Stato per il mancato pagamento di tasse e imposte.
L’utilizzo dei contanti è uno dei metodi principali per confondere le idee su entrate e uscite: non avendo traccia dei flussi di denaro grazie alla tracciabilità dei pagamenti, è molto più semplice alterare le reali tasse da versare allo Stato.
Proprio per questo motivo in Italia, ma anche in Europa, sono imposti precisi limiti all’utilizzo del denaro contante. Se si utilizza il contante al di sopra dei limiti stabiliti dalla normativa (in Italia il limite è fissato a 5.000 euro, in Europa a 10.000 euro) si rischiano pesanti sanzioni.
Va chiarito, però, che il limite in questione si applica solo ai trasferimenti di contanti a terze parti. Il limite, ad esempio, non si applica nei prelievi e nei versamenti sui propri prodotti finanziari.
Tutto questo per giungere a dire che non esiste nessun limite ai soldi che si possono portare in tasca o tenere in casa.
Quanti soldi si possono tenere in tasca?
La legge non impone regole e limiti sui soldi che si possono tenere in casa o in tasca (o nel portafoglio in alternativa). La presunzione di evasione fiscale si verifica solo quando ci sono delle movimentazioni sospette sul conto corrente, come ad esempio versamenti di importo non modico che non sono giustificabili.
Nulla vieta a qualsiasi cittadino di risparmiare i propri soldi in contanti e conservarli a casa. Nessuna legge impone dei limiti sulle somme da versare sul proprio conto corrente, però in questo caso è necessario dimostrare che si tratta di somme che non sono soggette a tassazione (frutto di donazione, ad esempio). Il problema con i risparmi in contanti è che non ci sono prove documentali a garantire la provenienza delle somme.
L’unico modo per utilizzare le somme in contanti che si detengono è quello di spenderle, nel rispetto del limite ai contanti previsto dalla normativa che è, come detto, di 5.000 euro.
Soldi in contanti di provenienza legale
Anche se si gira con 10.000 euro in tasca, quindi, non si viola nessuna norma. Questo, però, non significa che la cosa non possa creare dei problemi. Supponiamo che uno studente, con un discreto gruzzolo in tasca, venga fermato e controllato dalla polizia. Anche se l’avere l’ingente somma in tasca, di per sé, non prevede di commettere un reato, gli agenti possono fare domande per capire da dove gli importi provengono.
Ora, se la provenienze del contante è lecita non si avrà nessuna difficoltà a rispondere con la verità (“Sono i risparmi di una vita che sto andando a depositare in banca” ad esempio). Dire che le somme derivano da risparmi, infatti, non genera nessuna incriminazione e l’eventuale esistenza di evasione fiscale o traffici illeciti dovrebbe essere dimostrata.
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