Detenuti: quanto ci costano al giorno?

Martino Grassi

24/07/2020

Quanto costa un detenuto allo Stato italiano? Il sistema penitenziario grava ogni anno sulle tasche dello stato per un totale di 3 miliardi. Ecco quanto viene dato a ciascun carcerato.

Detenuti: quanto ci costano al giorno?

Quanto costa un detenuto allo Stato italiano? In Italia sono circa 60.000 le persone detenute nelle 190 carceri dislocate sul territorio nazionale, che inficiano sulle tasche dello Stato, essendo costretto a mantenerli.

In media un carcerato costa allo Stato italiano circa 137 euro al giorno e sebbene vengano riportate cifre molto alte è importante specificare che quella somma è comprensiva non solo dei costi delle spese personali del carcerato, ma anche del pagamento della polizia penitenziaria e delle altre spese necessarie per il mantenimento del sistema penitenziario. Va da sé che maggiore è il numero dei detenuti maggiore sarà la spesa che lo Stato dovrà sostenere. A livello europeo l’Italia è uno degli Stati che spende di più per il mantenimento delle carceri, preceduta solamente dalla Russia e dalla Germania.

Quanto costano i detenuti in Italia al giorno

Il costo dei detenuti si compone di diverse voci, dunque quello che lo Stato deve sborsare non è destinato interamente alle spese personali del carcerato, ma viene deputato all’intero mantenimento del sistema penitenziario.

Un detenuto costa circa 137 al giorno, che moltiplicato per le 60.000 persone recluse fanno raggiungere una spesa di circa 8 milioni di euro al giorno. Complessivamente quindi lo Stato italiano stanzia l’enorme cifra di 3 miliardi di euro all’anno per il mantenimento del sistema penitenziario. Come anticipato in precedenza tuttavia di questi solamente il 20% è destinato alle spese personali dei detenuti, poco più di 20 euro, tutti gli altri soldi vengono investiti per il pagamento del personale civile e della polizia penitenziaria, oltre che per le spese di mantenimento delle carceri.

Nella cifra dei 137 euro al giorno quindi sono comprese, tra le altre, anche le spese per l’acquisizione di beni e servizi, come la formazione del personale o la manutenzione degli edifici, le spese per l’informatica di servizio e per il personale, il vestiario e le spese di assistenza e rieducazione dei detenuti.

I detenuti stranieri costano di più?

Molte persone sono solite pensare che un cittadino straniero detenuto in un carcere italiano abbia un costo superiore rispetto a quello di un detenuto di nazionalità italiana. Questa credenza ovviamente si basa unicamente su dicerie e preconcetti, infatti lo Stato italiano paga la stessa cifra per ogni persona reclusa in carcere a prescindere dalla nazionalità.

Il numero dei carcerati immigrati rappresenta circa un terzo di tutta la popolazione carceraria, dunque i cittadini stranieri pesano per un terzo sul bilancio complessivo dello Stato Italiano, per cui se ogni anno vengono spesi circa 3 miliardi per il mantenimento delle carceri, di questi, un miliardo è destinato ai carcerati stranieri.

I detenuti possono lavorare?

davanti a queste esorbitanti cifre, viene dunque da chiedersi: “perché i carcerati non lavorano e si mantengono?”. Questo effettivamente avviene, come stabilito dall’articolo 15 dell’ordinamento penitenziario. Il lavoro è infatti una delle attività rieducative permesse ai detenuti e deve essere assicurato, incentivato e retribuito. Questo significa che un carcerato, se vuole, può svolgere delle mansioni all’interno del penitenziario ottenendo un pagamento con cui rimborsare lo Stato e accumulare un po’ di soldi anche durante la reclusione.

Nel 2018 erano più di 17.000 i detenuti impiegati in una mansione lavorativa, solitamente volte al mantenimento del carcere, e quindi servizi di pulizia, cucina, manutenzione del fabbricato etc. Lo stipendio dei detenuti varia in base alle ore lavorate e ai vari parametri di riferimento, uno scopino che lavora 3 ore al giorno può arrivare a guadagnare 150 euro al mese, mentre un cuoco che ne lavora 6 anche 650 euro. Da questa cifra viene detratto il costo per il cibo, circa 3,60 euro al giorno.

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