Quanto costa all’Italia la guerra in Ucraina: i numeri di Meloni non riportano?

Alessandro Cipolla

07/03/2024

Meloni ha dichiarato che “l’Italia non spende soldi per comprare armi che mandiamo agli ucraini”, ma non sembrerebbe essere così: ecco quanto ci starebbe costando la guerra.

Quanto costa all’Italia la guerra in Ucraina: i numeri di Meloni non riportano?

Giorgia Meloni sta vivendo il periodo più complesso da quando è di stanza a Palazzo Chigi: le stime del Pil peggiorate, le difficoltà nel portare avanti il Pnrr, la concreta possibilità di dover realizzare una manovra correttiva in estate, un Matteo Salvini pronto a ritornare a essere quello del Papeete, il calo nei sondaggi, la sconfitta elettorale in Sardegna e ora la delicatissima partita delle elezioni regionali in Abruzzo di domenica.

Sulla politica estera però Meloni non sembrerebbe avere dubbi: la linea dell’Italia è quella Atlantica, nonostante i tentativi di smarcamento della Lega che da tempo ammicca a Donald Trump mentre Giorgia Meloni appare essere sempre più in sintonia con Joe Biden.

Sulla guerra in Ucraina - ma anche in quella tra Israele e Hamas - la posizione di Giorgia Meloni è coincisa quasi sempre con quella della Casa Bianca, con il suo governo che proseguito lungo il solco tracciato dal precedente esecutivo guidato da Mario Draghi.

Di recente molto si sta parlando di quanto stia costando all’Italia questo sostegno incondizionato all’Ucraina, soprattutto adesso che la Russia starebbe vincendo la guerra e in Occidente si è iniziato a parlare di inviare truppe per evitare che l’esercito russo possa arrivare fino a Kiev.

A fine febbraio ospite della trasmissione Cinque Minuti condotta da Bruno Vespa, Giorgia Meloni ha dichiarato che “l’Italia non spende soldi per comprare armi che mandiamo agli ucraini; noi abbiamo delle armi che riteniamo oggi fortunatamente di non dover utilizzare e quindi non c’è niente che stiamo togliendo agli italiani”.

Le cose stanno veramente così? Lo scenario in realtà non sembrerebbe essere quello dipinto dalla premier Meloni.

Giorgia Meloni e la spesa per le armi

Il ragionamento di Giorgia Meloni è chiaro: nei pacchetti di aiuti militari forniti all’Ucraina, l’Italia ha inviato armi e mezzi già presenti in magazzino e di cui non avrebbe bisogno. Il costo per i cittadini di conseguenza sarebbe pari a zero.

Il primo appunto che potrebbe essere fatto alla premier è che queste armi ora comunque dovranno essere rimpiazzate per non rimanere con gli arsenali sguarniti, una eventualità che non possiamo permetterci visto che la guerra potrebbe allargarsi coinvolgendo la Nato da un momento all’altro.

L’aiuto che abbiamo dato in questi mesi all’Ucraina - ha dichiarato il ministro Guido Crosetto in un’audizione di fronte alle commissioni Difesa di Camera e Senato - è un aiuto che in qualche modo ci impone di ripristinare le scorte che servono per la difesa nazionale”.

Il Belpaese così starebbe spendendo - e probabilmente molto - per “ripristinare le scorte” magari con armi più moderne e meno vetuste rispetto a quelle spedite in Ucraina. L’esborso totale dei vari pacchetti però è top secret, mentre la spesa militare dell’Italia nel 2024 dovrebbe essere di 24,16 miliardi di euro, con un aumento pari a 1,4 miliardi ovvero +5% rispetto al 2023.

Nel Bilancio precedente invece l’aumento delle spese militari è stato di 1,8 miliardi: negli ultimi due anni i riflessi della guerra avrebbe portato a un aumento complessivo delle spesi militari in Italia per un totale di 3,2 miliardi. In più la Rete Pace e Disarmo ha stimato nel 2024 in 10 miliardi in più gli investimenti dell’Italia per gli armamenti.

Solo per quest’anno così l’Italia dovrebbe spendere per le armi 11,8 miliardi in più rispetto allo scorso anno, soldi naturalmente sborsati dai cittadini. Numeri questi che Giorgia Meloni sembrerebbe aver ignorato nel suo intervento chez Bruno Vespa.

I costi per l’Italia della guerra in Ucraina

Per l’Ukraine Support Tracker l’Italia finora - tra aiuti militari, finanziari e umanitari - avrebbe elargito a Kiev in totale 5,4 miliardi di euro. Cifre queste non supportate da dati ufficiali, ma nel testo del recente accordo firmato da Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky si legge che “dall’inizio della guerra, l’Italia ha sostenuto in modo globale l’Ucraina, fornendo assistenza in vari settori. Tra questi, 110 milioni di euro sono stati stanziati per il sostegno al bilancio, 200 milioni di euro per prestiti agevolati, 100 milioni di euro per gli aiuti umanitari, 820 milioni di euro per il sostegno ai rifugiati ucraini in Italia, circa 400 milioni di euro per il sostegno macrofinanziario, 213 milioni di euro per sostegno allo sviluppo, 200 milioni di euro a sostegno della sostenibilità energetica dell’Ucraina”.

In totale fanno oltre 2 miliardi a cui si devono aggiungere i costi delle forniture militari che, come abbiamo detto, non sono stati resi noti. Giorgia Meloni nel suo intervento televisivo però si sarebbe dimenticata di citare un dato.

L’Italia come tutti gli altri Stati membri dell’Ue contribuisce all’European Peace Facility, ovvero lo strumento con cui Bruxelles ha stanziato circa 3,6 miliardi di euro per la fornitura di attrezzatura militare all’Ucraina attraverso sette pacchetti di aiuti.

La quota annuale dell’Italia, già erogata per il 2022 e 2023, è di 250 milioni - si legge sul Fatto Quotidiano -. Nella legge di Bilancio del 2024 è stato impegnato un altro miliardo di euro per il quadriennio fino al 2027”. Il nostro Paese così avrebbe già versato 500 milioni e si è impegnato a sborsare un miliardo entro il 2027.

Alla luce di tutte queste cifre, appare evidente che l’invio di armi in Ucraina qualcosina ai contribuenti italiani sarebbe costato: a prescindere da come la si pensi sulla gestione di questa guerra, forse Giorgia Meloni sarebbe dovuta essere un po’ più chiara sul tema dei costi per l’Italia.

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