Il governo britannico contesta al conte Padulli di non aver adeguato le norme anti-incendio alle nuove misure di sicurezza. Non solo. Ma quanto guadagna il conte italiano ricco come re Carlo III?
Il governo britannico è in lite con il conte italiano (e lord inglese) Luca Padulli di Vighignolo, nobile proveniente dall’Italia che ha costruito il suo impero nel Regno Unito.
Padulli possiede quasi 12mila ettari di terreni agricoli tra Norfolk e Yorkshire, arrivando a eguagliare il patrimonio terriero pari a quello di Re Carlo III, oltre a controllare oltre 100mila proprietà “freehold”, ossia “senza limiti di tempo”, che il conte può affittare o concedere a privati per lo sfruttamento residenziale o imprenditoriale.
Eppure, qualcosa non quadra nei rendiconti del conte. Se sono circa 100.000 gli immobili da lui posseduti, numerosi sono quelli non a norma di sicurezza, non adempiendo agli obblighi imposti dopo la strage del 2017 di Grenfell Tower a Londra. Ma altre accuse pendono sul capo del conte insieme alle sue società di investimenti. Ecco chi è, quanto guadagna e di cosa è accusato.
Chi è e perché il conte Luca Padulli ha fatto arrabbiare il governo britannico?
Luca Rinaldo Contardo Padulli di Vighignolo è sicuramente un personaggio interessante, nato nel 1955, figlio di una nobile famiglia milanese perseguitata da Mussolini e dai nazisti, ha concluso i propri studi in Economia alla Bocconi e in Finanza in Inghilterra, cominciando a investire oltremanica.
Gli studi hanno dato i suoi frutti, nel 1994 ha rilevato la Albanwise Wallace Estates la quale è diventata “una delle più grandi aziende agricole e immobiliari del Regno Unito”. Non solo. Nel 2005 è diventa direttore dell’hedge fund Camomille Associates, con oltre 2,3 miliardi di asset, proseguendo la sua scalata inarrestabile, unita però a uno stile di vita modesto per le sue ricchezze: prediligendo i mezzi pubblici a Londra, e guidando una vecchia Opel Corsa.
Nonostante abbia mantenuto un basso profilo e uno stile di vita modesto, il conte italiano non è sfuggito alle ire del governo britannico. Stando a quanto riportato dal The Times, numerosi edifici controllati dalle compagnie di Pardulli o che sorgono sui suoi terreni, non sarebbero a norma antincendio, seguendo le nuove linee dopo la strage di Grenfell Tower avvenuta nel 2017, dove persero la vita 72 persone e altre 74 rimasero ferite.
Secondo una importante fonte dell’esecutivo al quotidiano britannico, il conte Pardulli sarebbe accusato di negligenza e di essere a capo di “operazioni poco gradite” per cercare di evitare di pagare, vendendo edifici alla Albanwise Wallace Estates “di recente registrata in un opaco paradiso fiscale”. Gli inquilini di alcuni suoi palazzi avrebbero addirittura anticipato oltre 50mila euro per i lavori di sicurezza antincendio - che spettano al proprietario, ossia il conte - senza mai riceverli indietro.
Intanto, la società di Padulli ha come sede il paradiso fiscale di Guernsey ma smentisce qualsiasi condotta illecita. Il governo britannico è però deciso di andar fino in fondo alla verità e assicurarsi che il conte adempia ai suoi doveri.
Quanto guadagna il conte Padulli?
Stando alle classifiche britanniche, il conte Luca Padulli di Vighignolo si troverebbe al 25° posto tra le persone fisiche o le società per quantità di terreni posseduti, più o meno come re Carlo III. Infatti, il lord italiano possiederebbe 29mila acri (circa 117 chilometri) tramite la società Albanwise. Non solo. Stando a una inchiesta pubblicata da The Times, il conte, 68 anni, controllerebbe le proprietà di 100.000 immobili oltre che della sua tenuta del XVI secolo nel Norfolk, dove tutt’ora risiede.
Nonostante si conoscano i suoi possedimenti non si conosce il valore preciso del suo patrimonio, è possibile però farsi un’idea di quanto guadagni il conte, se si è a conoscenza di quanto guadagni tramite la sua principale società. La Albanwise Wallace Estates ha chiuso l’anno 2022 con oltre 20 milioni di profitti e con asset di quasi 300 milioni, mentre in passato ha distribuito dividendi per circa 150 milioni all’anno tra i dirigenti. Ma non solo. Ad arricchire il suo patrimonio, oltre agli immobili e alle rendite della sua tenuta, ci sono anche le collezioni d’arte. Basti pensare che nel 2017, Padulli ha venduto opere e disegni di Goya, Michelangelo, Rubens, Degas, e molti altri per circa 110 milioni di euro al museo Getty di Los Angeles.
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