La scorsa settimana si sono avute le aste di titoli di Stato di inizio mese. Vediamo quanto ha reso il BOT a 12 mesi emesso una manciata di giorni fa.
La scorsa è stata una settimana ricca di emissioni sovrane nazionali per il Dipartimento del Tesoro del MEF. Sicuramente l’attenzione maggiore, non fosse altro per la scadenza così lontana, è ricaduta sulla 1° tranche del neo BTP trentennale che verrà rimborsato il 1° ottobre 2054.
Per questo titolo l’emittente paga una cedola annua lorda 4,3%, mentre il rendimento annuo lordo esitato è stato del 4,359% (prezzo di aggiudicazione: 99,789).
Per gli investitori di breve respiro, invece, le attese erano tutte per il neo BOT lanciato mercoledì scorso. In particolare, quanto guadagnerà in 1 anno chi ha acquistato il Buono Ordinario del Tesoro l’11 settembre?
I punti di forza del Buono Ordinario del Tesoro
I Buoni Ordinari del Tesoro, più comunemente noti con l’acronimo BOT, sono delle obbligazioni sempre emessi dal Tesoro al pari dei BTP, ma con caratteristiche peculiari rispetto a quest’ultimi. Presentiamo le principali di esse.
Una concerne la durata complessiva, breve o brevissima, generalmente racchiusa tra i 3, 6 o 12 mesi. Questo elemento contribuisce ad abbassarne notevolmente il loro livello di rischio sul mercato secondario. Inoltre godono di un elevato grado di liquidità sul MOT, nel senso che sono molto scambiati sul mercato dei titoli di Stato a spread bid/ask relativamente contenuti. L’accoppiata di questi due primi elementi fa sì che i BOT siano inclusi tra gli strumenti di liquidità.
Un altro tratto distintivo sta infine nella struttura dei rendimenti. Data la loro breve esistenza, questi titoli non staccano cedole e per questo sono detti zero coupon. Il guadagno passa tutto per il c.d. scarto di emissione, cioè dalla differenza di prezzo di acquisto in emissione (o sul secondario) e quello di rimborso finale (o rivendita).
Quanto guadagnerà in 1 anno chi ha acquistato il Buono Ordinario del Tesoro l’11 settembre?
Mercoledì 11 settembre, come già anticipato, si è tenuta l’asta di inizio mese. Com’è andata l’emissione della 1° e 2° tranche del neo BOT con ISIN IT0005611659?
L’obbligazione ha durata a 12 mesi (364 giorni), con data emissione e regolamento fissate per venerdì 13 settembre. Il rimborso finale, pari al valore nominale sottoscritto, avverrà alla stessa data del 2025. L’importo offerto di 7,5 mld di € dal Tesoro è stato integralmente sottoscritto, dato il rapporto di copertura dell’1,52.
Veniamo ai potenziali guadagni. Al prezzo di aggiudicazione di 97,159 centesimi, il rendimento lordo finale si è attestato al 2,892% (2,37% netto secondo i calcoli di Assiom Forex), sotto la soglia psicologica del 3%. Solo ad agosto, cioè un mese fa, l’asta pari durata aveva esitato un rendimento annuo lordo del 3,112%. Ancora più sconfortante, invece, il raffronto con rendimenti esitati 1 anno fa (12 settembre 2023): 3,873%. In pratica uno scostamento dell’1% in meno a parità di durata, di rischio e di emittente.
È una buona notizia per il debitore, che pagherà meno interessi per farsi prestare soldi dai risparmiatori, molto meno per chi invece ha dei soldi da investire, almeno per due ragioni. Primo, i ritorni sui titoli di Stato a breve termine stanno scendendo e probabilmente continueranno a farlo anche nel futuro prossimo. Secondo, questo trend prima o poi si trascinerà al ribasso anche i rendimenti sul resto del comparto del reddito fisso. Tombola!
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