Quanto ha guadagnato Alberto Sordi e che fine ha fatto l’eredità

Chiara Esposito

25 Febbraio 2023 - 19:25

La storia dell’eredità Sordi e le torbide vicende giudiziarie che hanno caratterizzato gli anni successivi alla sua scomparsa, in breve.

Quanto ha guadagnato Alberto Sordi e che fine ha fatto l’eredità

La storica figura di Alberto Sordi, il grande attore romano scomparso il 24 febbraio 2003, è sempre stata avvolta da un’aura particolare, prima dovuta al suo grande successo poi alle torbide questioni ereditarie che hanno coinvolto membri della sua famiglia e uomini di sua fiducia.

Dalla ricostruzione dei suoi averi alle contese legali per l’assegnazione di beni, la storia del patrimonio di uno dei più importanti volti degli schermi italiani desta ancora oggi grande curiosità e attenzione fra i più nostalgici.

Per comprendere al meglio gli sviluppi più recenti del caso, facciamo un passo indietro e arriviamo fino all’ultimo processo.

A quanto ammonta il patrimonio

Le vicende attorno all’eredità Sordi iniziano dopo il suo addio. Morto all’età di 82 anni a causa di un tumore ai polmoni ormai vent’anni fa, l’attore affidò tutti i suoi averi alla sorella Aurelia, morta poi all’età di 97 anni.

Nel 2019 il Sole24Ore aveva provato a ricostruire una panoramica del lascito facendo diverse stime. Dalle ricostruzioni del tempo sappiamo in particolare che, quando è stato aperto il testamento di Aurelia Sordi nell’ottobre del 2014, si parlò di 30 milioni di euro. La testata riporta inoltre come «il fondo di dotazione della fondazione risulta di 21,225 milioni, il patrimonio netto al 31 dicembre 2017 è di 21,077 milioni» mentre «nell’elenco dei beni trasmessi all’ente comparivano quattro conti correnti e due portafogli titoli, il 100% delle quote della società Aurelia cinematografica (che risultava in liquidazione) oltre alle azioni del Campus biomedico di Roma»

Giambattista Faralli, ex dirigente della Banca di Roma e broker amico dell’attore romano spiegherà poi che «la liquidità della fondazione era di 16 milioni di euro».

Buon parte del patrimonio Sordi però era costituita dai diritti cinematografici dell’attore (presente in più di 200 film). Su questo fronte sappiamo però che nel novembre del 2006 la sorella cedette a titolo gratuito i proventi derivanti dai diritti (ma non la titolarità) al Campus biomedico mentre gli altri titoli della vasta cinematografia sono passati alla Fondazione Museo.

Quanto alla storica casa dell’attore è difficile stimare il suo valore ma sempre Faralli dirà:

«Si è detto 20 milioni di euro: non sono un perito immobiliare ma per me vale meno, direi 15 milioni, dal momento che si tratta di un immobile con vincolo della Sovrintendenza. Restano poi i beni all’interno della villa che valgono meno di un milione».

Le vicende giudiziarie: dove è finita l’eredità

Proprio la gestione di queste somme darà vita ad un contenzioso. La vicenda riguarda le manovre che, secondo l’accusa, sarebbero state messe in atto alle spalle della signora Aurelia, sorella di Sordi, dall’autista di fiducia Arturo Artadi, dal notaio Gabriele Sciumbata e dall’avvocato Francesca Piccolella.
A muoversi contro i tre è stato il pm Eugenio Albamonte parlando di circonvenzione nei confronti dell’anziana, «persona della quale era a loro noto lo stato di infermità e deficienza psichica».

La tesi di Albamonte era chiara: i tre l’avrebbero indotta a stipulare, nei primi mesi del 2013, otto atti di donazione da 2,3 milioni di euro in favore di sei domestici facendole inoltre firmare una procura generale in favore di Artadi. Quest’ultima concessione avrebbe garantito all’uomo il controllo dei suoi conti correnti e, conseguentemente, un patrimonio in titoli e contanti da oltre 30 milioni di euro.

La richiesta di condanna a 4 anni per il notaio Gabriele Sciumbata e per l’avvocato Francesca Piccolella e 3 anni e 5 mesi per l’autista Arturo Artadi però è caduta. Il processo di primo grado scaturito dall’inchiesta è stato chiuso dalla sentenza del giudice Maria Elena Mastrojanni della settima sezione penale perché il fatto non sussiste.

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