Analisi e confronto dei rendimenti sul reddito fisso sul canale postale e bancario e sulla durata a 1 anno. Ritorni offerti e condizioni
Il reddito fisso è da intendersi tale perché una volta sottoscritto poi il rendimento non varia fino al rimborso finale. Questo però non vuol dire che i ritorni offerti siano immutabili nel tempo, ma variano di continuo in base a più fattori.
Uno è il costo del denaro, dove la protagonista è la Banca Centrale dell’area monetaria di riferimento. Poi c’è la durata complessiva del prodotto considerato e la presenza o assenza del vincolo sui soldi in esso depositati. Infine, ma non per questo meno rilevante, ci sono le politiche commerciali implementate dell’intermediario finanziario di turno.
Ora, fatte le premesse vediamo di comprendere quanto rende il deposito libero e vincolato a 1 anno sul risparmio postale e in banca.
Il deposito libero in banca: quanto rende oggi?
L’assenza del vincolo dona certamente piena libertà d’azione al titolare del deposito. All’occorrenza il depositante potrà esercitare l’opzione e rientrare dei soldi inizialmente versati.
Abbiamo fatto una ricerca e scoperto che l’offerta migliore del momento è quella di una banca che offre il 4% annuo lordo per 12 mesi fino a 50mila € di deposito. Tuttavia, essa è riservata a chi apre l’associato c/c della banca entro maggio ed è in linea con il resto delle condizioni commerciali da lei previste.
A seguire abbiamo incontrato 4 banche che offrono tra il 2,88% e il 3,10% lordo, cioè tra il 2,13% e il 2,29% al netto della ritenuta fiscale. Poi va tolta l’imposta di bollo del 2x1.000 sul capitale, mentre non sono previste spese di gestione varie. Infine, da banca a banca va appurata la previsione o meno di un associato c/c e quali sono le tempistiche di liquidazione degli interessi.
Quanto alla garanzia sul capitale versato, essa è identica a quella offerta sul più tradizionale c/c, e quindi pari a 100mila €.
Il conto deposito vincolato bancario a 12 mesi
Passiamo ora alla linea vincolata, notoriamente quella più remunerativa della famiglia conti deposito. I primi 3 tassi annui lordi che abbiamo incontrato sono al 3,50% (2,59% netto) e appartengono a 3 istituti concorrenti che liquidano gli interessi con periodicità differenti.
A seguire incontriamo altri 3 emittenti che offrono tra il 3,20% e il 3,25% lordo (2,37% e 2,41% netto), sempre sui 12 mesi di vincolo. È più nutrito, infine, il gruppo dei depositi con tassi attivi compresi tra il 2,5 e il 3% lordo, sempre a 12 mesi.
Anche qui molte divergenze tra i prodotti passano per la previsione o meno di un c/c associato, la periodicità degli interessi, le modalità di apertura dei depositi.
Quanto rende il deposito libero e vincolato a 1 anno sul risparmio postale e in banca?
Sul fronte del risparmio postale il prodotto a vincolo, pienamente svincolabile prima del termine, è il deposito Supersmart. Esso è riservato ai titolari di libretto di risparmio Smart, emesso da Cassa Depositi e Prestiti al pari dei buoni fruttiferi. In pratica è un prodotto tutelato dallo Stato, quindi teoricamente con garanzia illimitata sul capitale versato.
In comune con il prodotto gemello di derivazione bancaria c’è il regime delle spese, fiscali e di gestione. Sono nulle quest’ultime, mentre l’aliquota sugli interessi (26%) e l’imposta di bollo (2x1.000) sono uguali a quelle già viste prima.
Al momento l’emittente lo propone in 4 format differenti con tassi e condizioni diverse da un deposito all’altro. Troviamo “Open” che è aperto a tutti i titolari di libretto Smart, dura 360 giorni e rende l’1,50% annuo lordo a scadenza. Il deposito Supersmart Young e quello Pensione sono riservati, nell’ordine, ai giovani tra 18 e 35 anni e a chi accredita una pensione INPS sul libretto Smart. Divergono invece nelle durate (180 giorni Young e 364 il Pensione) mentre condividono il tasso annuo lordo a scadenza: il 2,25%. Infine deposito Supersmart Premium dura 365 giorni, è aperto solo a chi apporta nuova liquidità e a scadenza rende il 2,50% annuo lordo.
Ponderare rischio e rendimento e diversificare sempre
Tuttavia, l’analisi tra due o più strumenti basata sul solo rendimento è alquanto riduttiva. È vero che si è sempre alla ricerca del miglior ritorno possibile, ma fatti salvi anche molti altri elementi cruciali di un investimento.
Ad esempio la solidità dell’emittente e la garanzia sul capitale, la possibilità o meno di liquidare il prodotto anzitempo e a quali condizioni. Molto importante, infine, è la valutazione completa di eventuali clausole commerciali legati a speciali rendimenti più redditizi.
In entrambi in casi (deposito bancario o postale), infine, mai dimenticare che la logica dell’all-in di solito non è mai premiante e/o la più consigliata. Essa forse può valere per i capitali di modesta entità, ma altrettanto non può dirsi per quelli di una certa consistenza. Qui occorre procedere secondo regole di sana e prudente gestione, magari affiancati dal proprio consulente di fiducia. Rischio, tempo, rendimenti, costi e obiettivi necessitano di valutazioni molto più complesse ed elaborate della sola analisi dei rendimenti.
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