Alcune banconote delle vecchie lire hanno assunto nel corso degli anni valori notevoli. Ecco quella quotata 3.000 euro e gli altri pezzi rari
Moltissime persone, collezionisti e semplici nostalgici, hanno deciso di conservare alcune monete e banconote delle vecchie lire anche dopo l’entrata in vigore dell’euro.
Una decisione che potrebbe essersi rivelata un ottimo affare. Perché una banconota in lire ha raggiunto nel corso degli anni il valore di 3.000 euro. E non è l’unico pezzo da collezione che forse abbiamo in un cassetto e che potrebbe regalarci una bella cifra.
La banconota italiana più ricercata dai collezionisti
Tra il 1967 e il 1974 entrò in circolo in Italia la banconota da 50.000 lire ideata da Trento Ciontini e raffigurante Leonardo Da Vinci. Una banconota dalla vita relativamente breve che, stampata su carta speciale con fibrille fluorescenti, venne ritirata dalla circolazione nel 1979.
Chi ne ha conservata una o chi è riuscito a recuperarne un esemplare ha fatto bingo. I pezzi in normale stato di conservazione possono toccare i 200 euro di valutazione. Quelli in perfette condizioni possono superare tranquillamente i 3.000 euro.
La banconota da 500 lire più rara in assoluto
Un altro pezzo da collezione particolarmente raro sono le banconote da 500 lire entrate in circolazione a partire dal 1966. Per chi le ricorda sono le banconote che raffiguravano la ninfa Aretusa accompagnata da delfini e da un aquila con i serpenti.
Secondo le ultime quotazioni, un pezzo in stato di conservazione Fior Di Stampa può valere fino a 1.500 euro.
Attenzione a queste 10.000 lire rare
Le 10.000 lire sono una delle banconote simbolo della vecchia moneta italiana e una di quelle maggiormente diffuse. Ma anche qui si nascondono pezzi rari da collezione. Ad esempio quelle risalenti al 1986 e con numeri di serie XA.
Ne esistono appena 600mila esemplari e i collezionisti arrivano a valutarli, se in ottimo stato di conservazione, più di 1.000 euro.
Gli errori che fanno salire il valore delle banconote
Molte monete da collezione raggiungono quotazioni da sogno a causa di rarissimi errori di conio. Lo stesso vale per le banconote. Ad esempio esistono delle banconote da 50.000 lire che, invece di avere il filo di sicurezza con indicato il loro valore nominale, ne hanno uno usato per la banconota da 100.00 lire.
Una particolarità che porta questi pezzi con errori a valere dai 350 euro in su.
Un altro pezzo estremamente raro e ricercato sono le 100.000 lire con errori di stampa, oppure quelle sostitutive, riconoscibili per avere una X come prima lettera del codice.
Per chi non le ricorda sono quelle con il ritratto di Caravaggio sul fronte e il cesto di frutta sul retro. Quelle che valgono di più, se parliamo di difetti, sono quelle del 1990 con la lettera D stampata in modo sbagliato. Esemplari che possono raggiungere tranquillamente i 1.500 euro di quotazione nelle aste dei collezionisti.
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