Questa importante azienda licenzia più di 1.000 dipendenti

Violetta Silvestri

25 Febbraio 2025 - 10:09

Circa 1.100 dipendenti saranno licenziati secondo il piano di riassetto della iconica azienda Starbucks: cosa succede alla catena di vendita di caffè più famosa degli USA e del mondo?

Questa importante azienda licenzia più di 1.000 dipendenti

Un’ondata di licenziamenti sta per travolgere la famosa azienda Starbucks, che ha appena deciso di mandare a casa circa 1.100 dipendenti secondo il piano di ristrutturazione voluto dal CEO Brian Niccol.

Si tratta dei licenziamenti più grandi nella storia del marchio che è ormai un sibolo iconico negli USA - e nel mondo - nella vendita di caffè.

In una lettera ai dipendenti pubblicata lunedì 24 febbraio, Niccol ha affermato che l’azienda informerà i dipendenti che termineranno il loro rapporto di lavoro entro mezzogiorno di martedì 25 febbraio. Il CEO ha anche sottolineato che Starbucks sta cancellando diverse centinaia di posizioni aperte e non ricoperte.

Stiamo semplificando la nostra struttura, eliminando livelli e duplicazioni e creando team più piccoli e agili. Il nostro intento è quello di operare in modo più efficiente, aumentare la responsabilità, ridurre la complessità e favorire una migliore integrazione”, ha spiegato nella lettera Niccol.

Il piano di ristrutturazione, che prevede licenziamenti mirati ai dipendenti negli uffici, è la risposta al calo delle vendite della celebre catena di caffè. Cosa sta succedendo a Starbucks? Ecco il piano di riassetto.

Starbucks sta per licenziare 1.100 dipendenti: cosa succede?

Il piano di Starbucks è chiaro: licenziare 1.100 dipendenti aziendali e chiudere diverse centinaia di posizioni lavorative aperte o vacanti.

L’azienda ha circa 16.000 dipendenti in tutto il mondo, di cui 10.000 negli Stati Uniti per quanto riguarda il lavoro in ufficio. I lavoratori dei magazzini, della torrefazione e dei negozi non sono inclusi nei tagli. Niccol ha accennato per la prima volta ai licenziamenti nel gennaio 2025 come parte del piano di ristrutturazione aziendale.

Secondo il rapporto del 2024, Starbucks impiega in totale circa 211.000 persone negli Stati Uniti e circa 150.000 dipendenti a livello internazionale.

“Rispetto all’ultimo grande licenziamento del 2018, credo che il livello sia significativo”, ha affermato Jim Sanderson, analista di NorthCoast Research interpellato da Reuters.

Nel 2018, Starbucks aveva pianificato di licenziare 350 dipendenti aziendali a livello globale nell’ambito di un piano di ristrutturazione guidato dall’allora CEO Kevin Johnson. Sanderson, tuttavia, ha sottolineato che sarà necessario capire quali segmenti o divisioni dell’azienda saranno interessati dai licenziamenti e come ciò si inserisce nella strategia di rilancio globale a lungo termine di Starbucks.

Starbucks ha assunto Niccol lo scorso autunno per risollevare il marchio dal declino dovuto a vendite in calo. Il CEO ha quindi affermato di voler migliorare i tempi di servizio, in particolare durante l’ora di punta del mattino, e di voler ristabilire i negozi come luoghi di ritrovo della comunità.

Niccol sta inoltre eliminando alcuni articoli dal menù di Starbucks e sperimentando i suoi algoritmi di per gestire meglio il mix di ordini effettuati tramite dispositivi mobili, drive-thru e in negozio.

Le vendite globali di Starbucks negli stessi punti vendita, ovvero le vendite in sedi aperte da almeno un anno, sono diminuite del 2% nell’anno fiscale 2024, conclusosi il 29 settembre. Negli Stati Uniti, i clienti sono stanchi degli aumenti dei prezzi e dei crescenti tempi di attesa. In Cina, il suo secondo mercato più grande, Starbucks ha dovuto affrontare una crescente concorrenza da parte di rivali più economici.

Niccol ha anche supervisionato un cambiamento nell’approccio dell’azienda alla sindacalizzazione dei suoi punti vendita, dopo che i lavoratori rappresentati da Starbucks Workers United sono riusciti a sindacalizzarsi in oltre 500 punti vendita negli Stati Uniti, coinvolgendo più di 10.500 dipendenti. Il sindacato si batte per ottenere il primo contratto sindacale in azienda.

Verso la fine del 2024, le trattative contrattuali si sono interrotte con i lavoratori che hanno tenuto scioperi durante le festività natalizie di dicembre per chiedere miglioramenti economici. Il sindacato ha criticato il pacchetto di retribuzione di Niccol, che ha ricevuto circa 96 milioni di dollari di compenso nei suoi primi quattro mesi di lavoro.

Starbucks e non solo: chi sta licenziando?

I licenziamenti di Starbucks arrivano mentre altre grandi aziende fanno mosse simili.

La Southwest Airlines ha dichiarato la scorsa settimana che avrebbe tagliato 1.750 posti di lavoro, ovvero il 15% della sua forza lavoro aziendale, nei primi importanti licenziamenti dei 53 anni di storia dell’azienda.

Il mese scorso, il produttore di pneumatici Bridgestone Americas ha chiuso uno stabilimento a LaVergne, Tennessee, e ha licenziato 700 dipendenti.

Questi sono soltanto le ultime notizie su licenziamenti e difficoltà economiche aziendali. Nel 2024, per esempio, ci sono stati oltre 150.000 tagli di posti di lavoro in 542 aziende del settore tech, secondo il tracker indipendente dei licenziamenti Layoffs.fyi.

Grandi aziende come Tesla, Amazon, Google, TikTo, Snap e Microsoft hanno effettuato licenziamenti considerevoli nel 2024, mentre anche le startup di dimensioni più piccole hanno subito tagli e, in alcuni casi, hanno chiuso del tutto le attività.

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