Per alcune delle vecchie lire con errori di conio i collezionisti sono pronti a pagare anche 5.000 euro. Scopriamo le più ricercate e le loro particolarità
Molti di noi, nonostante l’arrivo dell’euro, hanno deciso di non liberarsi delle vecchie e care lire. Sia che il motivo sia stata la nostalgia che il collezionismo, potrebbe essere stato un ottimo affare. Alcune edizioni limitate hanno raggiunto valori da sogno. Altre, con errori di conio, possono valere qualche migliaio di euro. Oggi parleremo proprio di queste ultime e scopriremo le più rare in assoluto.
Le 2 Lire Olivo del 1947 possono arrivare a 5.000 euro
Le 2 lire coniate e distribuite nel 1947 con il simbolo dell’olivo sul retro sono un pezzo estremamente ricercato dagli appassionati di numismatica. E se presentano errori di conio diventano veri e propri tesori. Ad esempio se sulla moneta è presente una battitura doppia, oppure se ci sono dei difetti nella scritta il valore sul mercato dei collezionisti può salire fino a 5.000 euro.
Queste due monete valgono 3.000 euro
Tra i pezzi rarissimi di vecchie lire esistono due esemplari molto particolari che superano abbondantemente il migliaio di euro di valutazione
La prima è la celebre moneta da 100 lire Minerva del 1954 con la scritta “prova”. Ne vennero distribuite pochissime, in quanto moneta test, e oggi sono praticamente introvabili. Basti pensare che al momento sono classificate come monete rare R3 e, in condizioni di conservazione Fior di Conio valgono 3.000 euro.
Lo stesso valore, euro più, euro meno, delle 10 lire Spiga, anch’esse del 1954. Meno rare delle “Minerva”, queste monete raggiungono quotazioni da sogno in presenza di due errori di conio: l’incisione a doppia spiga, invece della spiga singola, e l’assenza di alcune lettere nella scritta sul retro.
Le altre lire da cercare nei cassetti
Il binomio lire – errori di conio potrebbe regalarci anche altre grandi soddisfazioni.
Ad esempio se abbiamo in un cassetto un esemplare di 50 lire Vulcano del 1980 con la figura sul retro priva di alcuni tratti o incisa male, potremmo rivenderla a una cifra vicina ai 2.000 euro.
Scendiamo a 1.500 euro di valutazione per una moneta da 100 lire immessa sul mercato nell’anno 1972. Le particolarità da ricercare, in questo caso, sono il cattivo posizionamento della dicitura “Repubblica Italiana” sul retro, e l’assenza di alcune lettere dalla scritta stessa.
Lo strano caso delle 500 lire d’argento Caravelle
Una delle vecchie lire su cui si è spesso concentrato il dibattito negli ultimi anni tra i numismatici, è la moneta da 500 lire d’argento Caravelle, creata per celebrare l’impresa di Cristoforo Colombo. I primi esemplari di questo pezzo unico vennero distribuiti nel 1957 con una versione di prova in cui le vele delle navi erano posizionate in senso contrario rispetto a quelle del vento.
C’è chi sostiene che ne esistano solo 1.000 esemplari e chi parla di 2.000 o più pezzi. Quello che è certo è che la valutazione ufficiale di ognuno di essi in Fior di Conio supera ampiamente i 10.000 euro.
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