Il celebre chiosco milanese Giannasi passa al Gruppo Finiper, con una promessa di crescita senza perdere la sua autenticità, anche se i dubbi ci sono.
Il celebre chiosco “Giannasi 1967”, noto da oltre mezzo secolo per il suo pollo allo spiedo, ha appena annunciato un cambiamento epocale. Cederà infatti la quota di maggioranza al Gruppo Finiper Canova. Fondato nel cuore di Porta Romana, in Piazza Bruno Buozzi, Giannasi è stato un punto di riferimento per generazioni di milanesi, conosciuto per l’autenticità dei suoi prodotti. Oggi, la sua storica gestione indipendente si unisce alla grande distribuzione, aprendo le porte a un’espansione che non dovrebbe tradire le radici di questo simbolo della gastronomia milanese.
L’ingresso nel mondo della grande distribuzione
L’acquisizione di Giannasi rientra in una strategia più ampia. Il Gruppo Finiper Canova, società fondata nel 1974, include tra i propri marchi noti come Iper La grande i, Unes, e il Viaggiator Goloso. Già attivo nella ristorazione con brand come Ristò e Rom’Antica, il gruppo ha annunciato la volontà di mantenere intatta l’identità di Giannasi, garantendo un processo di crescita armonioso e rispettoso delle tradizioni. Nel comunicato ufficiale, Finiper Canova promette nuove aperture sia a Milano sia, potenzialmente, in altre città italiane, preservando però la qualità e l’autenticità che hanno reso celebre il chiosco milanese.
La storia di Giannasi affonda le sue radici nel 1967. Dorando Giannasi, originario dell’Appennino tosco-emiliano, aprì un chiosco per vendere polli e tacchini crudi. Nel corso degli anni, il chiosco è diventato sinonimo di pollo allo spiedo e altri prodotti da gastronomia, fino a vendere quasi 4.000 polli a settimana. Il successo del chiosco è stato tale da meritare il Premio Ambrogino d’oro nel 2010, un riconoscimento a livello comunale per il suo contributo alla vita di quartiere. Oggi, questo chiosco si prepara a vivere una nuova fase.
Una tendenza sempre più comune a Milano
Giannasi non è il primo simbolo della tradizione culinaria milanese a passare sotto il controllo di un grande gruppo. Diversi locali storici sono stati recentemente acquisiti, come la Pasticceria Marchesi, ora parte del Gruppo Prada, e la Pasticceria Cova, controllata da LVMH. Anche il rinomato ristorante Giacomo è stato rilevato dalla famiglia Rovati, mentre si vocifera che Latteria San Marco possa riaprire grazie all’intervento di Loro Piana. La vendita di Giannasi si inserisce in questo contesto, più ampio, di trasformazione del panorama gastronomico milanese, dove storiche attività si rinnovano per sopravvivere in un mercato sempre più competitivo.
Sebbene la notizia della cessione abbia destato un po’ di nostalgia tra i milanesi affezionati al chiosco di Porta Romana, l’acquisizione da parte di Finiper Canova potrebbe rappresentare un’opportunità per esportare l’esperienza Giannasi. Riuscirà il brand a mantenere l’anima e l’autenticità che lo hanno reso caro ai milanesi? Solo il tempo potrà dirlo, ma per ora la sua promessa è quella di una crescita rispettosa del suo passato.
Tradizione e crescita
Non manca chi esprime qualche riserva. Alcuni osservatori temono che la storicità di Giannasi possa affievolirsi a contatto con la grande distribuzione, rischiando di trasformare un angolo autentico di Milano in un brand riproducibile e, per certi versi, più standardizzato. La sfida principale, dunque, sarà mantenere quel legame autentico con la comunità e la qualità che lo hanno reso unico, anche se esteso a nuovi quartieri e città.
Questa operazione si inserisce in una tendenza più ampia. Il trend socio-economico è questo: il passaggio di storiche attività locali sotto il controllo di grandi gruppi. Qualcuno si interroga se, alla lunga, Milano rischi di perdere parte della propria identità a favore di spazi sempre più uniformati e “da catena”. La speranza è che Giannasi possa crescere senza perdere la sua anima. Riuscirà il brand a mantenere l’autenticità che lo ha reso caro ai milanesi? Solo il tempo potrà dirlo, ma per ora la volontà c’è.
© RIPRODUZIONE RISERVATA