Questo Paese europeo offre più di 80.000 euro per trasferirsi sulle sue bellissime isole. Ecco tutti i dettagli.
Ormai sono molto comuni gli annunci che invitano a trasferirsi in località remote e ormai disabitate. Tutta l’Europa sta cercando di combattere lo spopolamento rurale con incentivi di vario genere, agevolazioni sull’acquisto di immobili e così via. Ecco una nuova opportunità interessante: questo paese europeo offre 80.000 euro a chi osa trasferirsi sulle sue idilliache isole dimenticate. Tutto merito del programma Our living islands dell’Irlanda, che punta a rilanciare i territori isolani intervenendo sulle infrastrutture, le opportunità di lavoro e il benessere generale. Naturalmente, non si tratta di un premio economico senza vincoli, bensì di soldi concessi dallo Stato irlandese per ristrutturare e ammodernare il nuovo immobile di residenza. Lo scopo è proprio quello di aumentare i residenti sulle isole, creando al contempo un ambiente più dinamico e stimolante.
80.000 euro a chi si trasferisce in queste isole dimenticate
Il governo irlandese ha lanciato diverse iniziative per valorizzare al meglio i propri territori e contrastare lo spopolamento, tra cui appunto Our living islands dedicata alle piccole isole sulla costa occidentale. Si tratta di veri e propri paradisi nell’Oceano Atlantico, che hanno molto da offrire ai loro abitanti. Luoghi ricchi di storia, tradizioni, bellezze naturali preservate con cura e atmosfere da sogno che hanno spesso ospitato l’ambientazione di film e serie tv. Le isole rurali interessate dal progetto sono infatti le seguenti (riportiamo il nome originale in irlandese e il corrispettivo inglese spesso più conosciuto):
- Toraigh (Tory Island);
- Inis Bó Finne (Inishbofin);
- Gabhla (Gola Island);
- Árainn Mhór (Aranmore o Arand Island);
- Inis Mhic an Doirn (Rutland Island);
- Inis Uí Mhaolchluiche (Coney Island o Inishmulclohy);
- Inis Bigil (Inisbiggle);
- Claínis Clynish);
- Collainn Mhór (Collanmore Island);
- Inis Laidhre (Inishlyre);
- Cliara o Oileán Chliara (Clare Island);
- Inis Toirc (Inishturk);
- Inis Bo Finne (Inishbofin);
- Inis Mór (Inishmore);
- Inis Meáin (Inishmaan);
- Inis Oírr (Inisheer);
- Oileán Baoi (Dursey Island);
- Oiléan Béarra (Bere Island o anche Bear Island);
- Inis Fada (Long Island);
- Cléire (Clear Island o Cape Clear Island);
- Inis Arcáin (Sherkin Island);
- Inis Uí Drisceoil (Heir Island);
- Oileán Faoide (Whiddy Island).
Il contributo statale, che al momento arriva a 84.000 euro ciascuno ma è periodicamente rivisto, è a fondo perduto e viene rilasciato dopo l’acquisto di un immobile su queste isole. La compravendita è quindi a carico dell’interessato, che può scegliere tra numerose abitazioni in disuso parte del programma. La richiesta può essere presentata dal sito ufficiale governativo, su cui sono specificati tutti i dettagli. Le condizioni a cui fare riferimento sono:
- l’immobile deve essere stato costruito prima del 1993;
- la casa deve essere vuota da almeno 2 anni.
L’acquirente deve inoltre essere intenzionato a viverci stabilmente, non potendo utilizzare l’immobile come casa vacanze o struttura turistica. I soldi riconosciuti dal governo irlandese serviranno a far fronte alla ristrutturazione, all’isolamento e a tutti gli interventi di miglioramento strutturale necessari. Non ci sono ulteriori requisiti, se non avere diritto a trasferirsi in Irlanda, venendo specificato che questo programma non comporta il rilascio del visto. Per i cittadini italiani, comunque, questo non è affatto un problema. L’Irlanda fa parte dell’Unione europea e per trasferirsi non servono particolari permessi o adempimenti.
L’iniziativa del governo di Dublino arriva insieme agli accorati appelli degli isolani, che difendono fermamente le qualità della vita sull’isola. Ad oggi, il problema principale (soltanto per alcune isole però) è l’assenza completa di collegamenti a seconda delle condizioni atmosferiche, venendo così completamente tagliati fuori. In ogni caso, chi sceglie questo cambiamento deve comunque mettere in conto un’atmosfera decisamente più tranquilla rispetto alle città, preparandosi a una vita più isolata e a contatto con la natura. Il programma Our living island, tuttavia, sta intervenendo anno dopo anno su tutte le criticità delle isole per rilanciarne le economie e garantire il benessere della comunità locale. Si va dalla sanità alla prima infanzia, passando per le telecomunicazioni, l’istruzione e il divertimento. Un programma a tutto tondo che pensa anche ai lavoratori in smart working e alle loro necessità.
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