Questo è il piano di Trump per l’Ucraina se Putin si rifiuta di negoziare

Luna Luciano

23 Gennaio 2025 - 22:20

Donald Trump sembra aver pronto un piano per affrontare la guerra in Ucraina, nel caso il presidente russo Vladimir Putin si rifiuti di negoziare la pace con Zelenskyj.

Questo è il piano di Trump per l’Ucraina se Putin si rifiuta di negoziare

Donald Trump si trova sotto il fuoco incrociato tra Russia e Ucraina.

Il neo-rieletto presidente degli Stati Uniti ha recentemente dichiarato di voler adottare un approccio deciso e una posizione ferma riguardo la guerra in Ucraina, ribadendo la sua intenzione di imporre ulteriori sanzioni alla Russia nel caso in cui il “suo amico” e corrispettivo russo, Vladimir Putin continui a rifiutare il dialogo.

Il 47° presidente americano ha dichiarato di star valutando attentamente la questione dei ripetuti invii di armi all’Ucraina e ha espresso la sua disponibilità a incontrare il leader russo in qualsiasi momento, per poter risolvere il conflitto e tutelare gli interessi economici americani.

Il suo piano per la pace in Ucraina si basa su un equilibrio tra pressione economica e incentivi diplomatici, con l’obiettivo di trovare una soluzione che soddisfi sia Washington, Mosca e Kiev. Ma il nuovo presidente non si è limitato a questo e torna a martellare sugli investimenti sulla difesa per la Nato, l’Europa, sottolineando la necessità di un maggiore contributo economico da parte degli alleati europei.

Sebbene Trump abbia promesso di porre fine al conflitto in tempi brevi, restano molte incognite sul percorso che intende seguire. La sua strategia, che mescola pragmatismo e fermezza, punta a costringere Putin al tavolo delle trattative. Ecco cosa ha detto il presidente Usa e come vorrebbe porre fine alla guerra.

Sanzioni e aiuti militari: il doppio binario di Trump

Donald Trump ha chiarito che se Putin si rifiuterà di negoziare, gli Stati Uniti potrebbero imporre ulteriori sanzioni economiche alla Russia.

Queste misure sarebbero mirate a colpire le esportazioni di petrolio e gas, con l’obiettivo di ridurre le risorse finanziarie di Mosca e indirizzare i proventi verso la ricostruzione dell’Ucraina. Tuttavia, l’ex presidente ha mostrato una certa ambivalenza riguardo al sostegno militare a Kiev, dichiarando di stare «esaminando la questione» e lasciando intendere che potrebbe rivedere gli aiuti, preferendo un approccio più selettivo e condizionato ai progressi diplomatici.

Allo stesso tempo, Trump ha sottolineato che l’Europa dovrebbe assumersi una maggiore responsabilità economica nella crisi, affermando che gli Stati Uniti hanno speso troppo rispetto agli alleati NATO. Ha ribadito che la soglia minima di spesa per la difesa da parte dei membri dell’Alleanza dovrebbe essere portata - secondo lui - al 5% del PIL, lodando la Polonia per il suo impegno in tal senso. Una questione sulla quale si trova d’accordo con l’Alta rappresentante per la Politica Estera dell’UE, Kaja Kallas, che ha invitato l’Europa ad aumentare il budget per la difesa.

Il piano di Trump prevede dunque una pressione crescente sulla Russia attraverso sanzioni economiche e un supporto calibrato all’Ucraina, mirando a spingere Putin verso una soluzione negoziale senza dare l’impressione di una resa incondizionata.

Un piano di compromesso: concessioni e deterrenza

La strategia di Trump per l’Ucraina si basa su un delicato equilibrio tra concessioni e deterrenza.

Secondo il consigliere per la sicurezza Keith Kellog, il piano potrebbe prevedere il congelamento delle linee del fronte attuale, lasciando temporaneamente alla Russia il controllo dei territori occupati, ma senza un riconoscimento ufficiale delle annessioni da parte degli Stati Uniti.

Questo approccio consentirebbe a Trump di mantenere una posizione di forza nei confronti di Mosca, mentre si continuerebbe a sostenere l’Ucraina attraverso prestiti agevolati e forniture militari mirate.

Tuttavia, la posizione di Putin rimane incerta, e il timore di una prolungata impasse potrebbe spingere Trump a rafforzare ulteriormente le misure economiche contro la Russia. La recente telefonata con il presidente cinese Xi Jinping ha confermato l’intenzione di Trump di coinvolgere attori globali nella ricerca di una soluzione, sebbene le sue critiche all’Unione Europea dimostrino una certa diffidenza verso il ruolo di Bruxelles nella gestione del conflitto.

In definitiva, sembrerebbe che Trump stia mirando a una pace negoziata che gli permetta di rivendicare un successo politico, ma che non comprometta la sicurezza dell’Ucraina, mantenendo una posizione ferma nei confronti di Mosca. Se il suo piano avrà successo, bisognerà attendere ulteriori sviluppi.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO