Riforma del mercato dei capitali: nuove regole per semplificare l’accesso al credito e agli investimenti per le PMI italiane.
Il panorama finanziario italiano si prepara a una trasformazione significativa per le piccole e medie imprese, grazie a una riforma del mercato dei capitali che promette di ridefinire l’accesso al credito e ai finanziamenti.
Questo cambiamento, i cui dettagli sono in via di definizione, mira a semplificare e rendere più efficiente il rapporto tra le PMI e il mondo degli investimenti.
La Legge n. 28 dell’11 marzo 2025 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 66 il 20 marzo 2025, introduce una serie di misure volte a snellire le procedure e ridurre gli oneri amministrativi che spesso gravano sulle PMI. L’obiettivo è quello di creare un ambiente più favorevole alla crescita e allo sviluppo delle imprese italiane, facilitando l’accesso a risorse finanziarie cruciali per la loro attività.
Nuove prospettive per il credito alle PMI: semplificazioni e opportunità
Nonostante un rinvio nell’entrata in vigore, posticipata di 12 mesi rispetto alla legge delega n. 21/2024 e fissata ora per marzo 2026, la riforma del mercato dei capitali rappresenta un’opportunità imperdibile per le PMI.
Il fulcro della riforma è la promozione di canali di finanziamento alternativi, progettati per rendere le imprese italiane più competitive e attraenti per gli investitori internazionali. Questo include una revisione della disciplina delle società che emettono titoli di debito, con particolare attenzione alla semplificazione e razionalizzazione delle norme relative ai prestiti obbligazionari.
Inoltre, la riforma interviene sul sistema sanzionatorio, rendendolo più trasparente e accessibile, e introduce procedure semplificate per l’acquisto di azioni da parte delle banche di credito cooperativo e delle banche popolari, a condizione che la sottoscrizione o l’acquisto non superi determinati limiti di valore nominale. Tutte misure che mirano a incentivare l’investimento nel tessuto imprenditoriale italiano, sostenendo la crescita e l’innovazione.
Investimenti privati e trasparenza del mercato
Un altro aspetto fondamentale della riforma è la revisione delle regole in materia di attività di investimento privato, con l’obiettivo di massimizzarne la diffusione e di ampliare le opzioni a disposizione delle imprese attraverso l’estensione delle forme societarie ammissibili ai fini del servizio di gestione collettiva del risparmio.
La riforma prevede anche un riordino e aggiornamento della disciplina in materia di servizi e attività di investimento, una semplificazione delle regole di governo societario in linea con i codici di autodisciplina e una facilitazione del passaggio dalla quotazione nei mercati non regolamentati a quelli regolamentati.
Parallelamente, si interviene per garantire una maggiore trasparenza del mercato dei capitali e per aumentarne la competitività, anche attraverso la semplificazione della disciplina degli emittenti titoli di debito.
Adeguamento alle direttive europee
Il legislatore ha previsto anche l’eliminazione o la razionalizzazione di obblighi e divieti non richiesti dall’ordinamento dell’Unione Europea e non giustificati sulla base di interessi meritevoli di tutela, con l’obiettivo di correggere eventuali disfunzioni esistenti.
Infine, la riforma include disposizioni relative ai bonifici istantanei, adeguando la normativa nazionale al regolamento UE 2024/886 e prestando particolare attenzione alle sanzioni amministrative per violazioni commesse dai prestatori di servizi di pagamento.
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