Il petrolio sta rimbalzando, ma perché?

C. G.

8 Agosto 2019 - 07:38

Le quotazioni di petrolio in rally: ecco perché WTI e Brent stanno lasciando a bocca aperta

Il petrolio sta rimbalzando, ma perché?

Le quotazioni di petrolio sono tornate a correre mettendo a segno performance degne di nota nell’arco di poche ore, ma perché?

L’ultima settimana è risultata decisamente impegnativa per WTI e Brent: giovedì scorso c’è stato il primo tracollo dei prezzi, che hanno iniziato a scontare i timori legati alla guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina.

Due giorni fa le cose sono peggiorate ulteriormente e le quotazioni di petrolio sono sprofondate ancora. Nella sola seduta di ieri Brent e WTI hanno bruciato ben oltre il 3% e sono entrate ufficialmente in bear market. Poi, però, è arrivato il tentativo di recupero.

Quotazioni petrolio tornano a correre, ma perché?

Nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 8 agosto, il prezzo del petrolio ha cercato con tutte le sue forze di invertire la rotta. Il tutto nonostante la risalita delle scorte: il dato dell’EIA ha alzato il velo su un inatteso incremento di 2,385 milioni di barili (gli analisti avevano previsto un calo di 2,845 milioni).

Eppure secondo la maggior parte degli esperti la nuova ventata di ottimismo ha trovato ragion d’essere in un report pubblicato da Bloomberg, secondo cui l’Arabia Saudita avrebbe già chiamato gli altri produttori invitandoli a discutere nuovi tagli all’output.

Il Paese, ha continuato il documento, non tollererà una continua discesa dei prezzi e per questo motivo considererà tutte le opzioni sul tavolo.

Nonostante non siano emersi dettagli sulla possibile entità dei tagli, l’idea di un mercato meno fornito ha permesso alle quotazioni di petrolio di imboccare la via del rialzo, il tutto dopo aver toccato i minimi di 7 mesi.

“La retorica della guerra commerciale continuerà a guidare i mercati, ma i commenti dell’Arabia Saudita potrebbero riuscire a stabilizzare i prezzi come mai prima”,

ha dichiarato Alfonso Esparza, senior market analyst di Oanda.

Non è chiaro se i tagli citati vedranno effettivamente la luce. Quel che è chiaro è che soltanto rispolverare l’ipotesi ha permesso al greggio di recuperare (parzialmente) le perdite degli ultimi giorni.

Al momento in cui si scrive, la quotazione del petrolio WTI sta guadagnando il 3,2% su quota $52,7, mentre il prezzo del Brent sta avanzando del 2,99% su quota $57,9.

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