Il Ceta resta uno strumento importantissimo per le imprese, ma la non ratifica da parte di alcune istituzioni europee genera numerose difficoltà commerciali.
I vantaggi economici e commerciali del Ceta (l’accordo economico e commerciale globale tra il Canada e l’Unione europea) sono evidenti e importanti e molto ha fatto il Canada per diffondere le opportunità del trattato internazionale che sancisce l’accordo di libero scambio tra il Canada e l’Unione europea. Tuttavia, nonostante alcune società di consulenza e internazionalizzazione continuano a diffondere esagerazione sui vantaggi attuali dell’accordo, organizzando forum, chiedendo contributi per fantomatiche missioni commerciali, chiedendo sussidi per corsi di formazione non adatti al contesto geopolitico ed economico reale, il Ceta è ancora lontano dalla sua completa applicazione.
In sostanza, alla serietà delle istituzioni canadesi e delle agenzie economiche locali ritroviamo spesso la poca serietà delle società di internazionalizzazione europee e italiane che continuano a vedere «fandonie» e informazioni non esatte. Il Ceta è operativo da cinque anni attraverso una modalità che potremmo definire «in bozza» e sono numerosi gli analisti ed economisti canadesi che sollevano dubbi sulla sua completa e definitiva ratifica.
Attualmente, resta irrisolta la disputa tra alcuni stati europei e il governo canadese sull’opportunità delle società di citare in giudizio i governi nel caso vi siano evidenze di violazione dell’accordo. Tuttavia, gli economisti canadesi affermano che l’accordo resta una vittoria importante per il commercio globale e per la cooperazione economica tra Europa e Canada, aiutando i due continenti ad affrontare concretamente le problematiche della catena di approvvigionamento e le storture contemporanee della globalizzazione.
L’accordo economico e commerciale globale tra Europa e Canada è ufficialmente entrato in vigore, in modalità provvisoria, il 21 settembre 2017 con la sottoscrizione del trattato da parte della Commissione europea e del governo canadese. Da tale data, il commercio tra Canada ed Europa è aumentato del 33%, registrando un importo di 100 miliardi di dollari in scambi di beni e servizi, anche durante l’emergenza sanitaria. Una cooperazione commerciale che rafforza le esportazioni, dai prodotti ittici alle componenti essenziali per l’industria automobilista europea.
L’accordo non può essere considerato legalmente in vigore fin quando tutti i 27 stati membri dell’Unione europea non ratificheranno individualmente il trattato del Ceta.
L’accordo non sarà mai ratificato secondo gli esperti
Il noto analista e avvocato esperto di commercio internazionale di Toronto, Lawrence Herman, ha affermato che molte delle parti essenziali dell’accordo su tariffe, commercio digitale e appalti pubblici, sono già in atto e che tutte le società di consulenza dovrebbero rilanciare le opportunità di tale accordo evidenziando i vantaggi, ma senza falsificare le informazioni sui progressi burocratici relativi alla completa ratifica che sono ancora lontani dall’avvelarsi.
«Non credo che il Ceta verrà mai ufficialmente ratificato», ha dichiarato l’avvocato Lawrence Herman. La problematica più dibattuta dell’accordo riguarda i meccanismi giuridici che i Paesi possono utilizzare per avanzare proposte di risarcimento e correggere i disaccordi con i governi nazionali europei, senza dimenticare l’importanza di regolare le controversie tra gli investitori e le autorità pubbliche. Nonostante le istituzioni giuridiche canadesi siano estremamente evolute e rispettose delle procedure giuridiche internazionali, la preoccupazione di numerosi leader politici e delle organizzazioni d’impresa è quella che il meccanismo neutrale di risoluzione delle controversi possa essere influenzato dai governi nazionali, interferendo sulle concrete e reali scelte giuridiche. Inoltre, numerose sono le organizzazioni sindacali che guardano al Ceta come ad uno strumento per rinunciare alla sovranità economica nazionale, con la crescita dell’incertezza giuridica per i lavoratori e per la sicurezza degli operai.
In Germania, l’accordo resta una «mina politica» e la Germania è tra i dodici Paesi dell’Europa che ancora non hanno ratificato il Ceta. L’avvocato Herman ha chiaramente sostenuto che in molti Paesi europei l’opposizione alla ratifica dell’accordo stia divenendo sempre più forte e che i cittadini meritano di essere seriamente informati su ciò che accade, senza esagerazioni da un lato e dall’altro. Un richiamo alla serietà istituzionale, imprenditoriale e commerciale condiviso anche dal Responsabile della Canada Europe Roundtable for Business, Jason Langrish.
«Ci sono buone probabilità che l’accordo resterà ancora per numerosi anni in un limbo giuridico», ha dichiarato Jason Langrish, che ha lavorato alla stesura dell’accordo all’interno della delegazione canadese presso l’Unione europea e ha contribuito a rappresentare le istanze dei gruppi industriali nella risoluzione delle continue controversie sull’accordo stesso. In conclusione, l’accordo commerciale del Ceta resta uno strumento importantissimo per le imprese e la crescita economica tra Europa e Canada, ma la non ratifica da parte di numerose istituzioni europee non permette l’esplodere di tutte le opportunità dell’accordo, nonostante vi sia chi continua a sostenere il contrario.
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