Nuovo rapporto AIFA sulle segnalazioni di reazioni avverse gravi ai 4 vaccini presenti in Italia. I dati mostrano la sicurezza del vaccino e il basso numero di reazioni gravi. Ecco i dettagli.
AIFA ha reso pubblico il “Rapporto sula Sorveglianza dei vaccini Covid-19” nel quale è riportato il numero di segnalazioni di reazioni allergiche ai 4 vaccini in uso nel nostro Paese.
Su oltre 75 milioni di dosi somministrate sono state segnalate circa 91 mila reazioni allergiche, ma di queste sono una piccola parte è da considerarsi grave: 13 eventi gravi ogni 100.000 mila somministrazioni.
In realtà, fa notare l’Agenzia Italiana del Farmaco, i casi considerati “gravi” non sono per forza effetti collaterali del vaccino, ma sono stati considerati tali per via di una vicinanza temporale con il vaccino, sono quindi definiti “sospetti”.
Le reazioni gravi al vaccino non sono tante come si crede
Nel nostro Paese la disinformazione dei social e di alcuni media hanno creato un gruppo di persone, giornalisticamente chiamato “no vax”, che temono di fare il vaccino. Le motivazioni sono molte e svariate: da motivi ideologici, in riferimento a qualcheteoria del complotto nata negli Stati Uniti e migrata in Italia tramite forum; o per paura delle reazioni allergiche gravi montate spesso ad arte dai media per fare più click e visualizzazioni.
In questo marasma di voci discordarti, sono i dati degli enti di supervisione a riportare un po’ di ordine. Qualcuno potrà pensare che sono pagati da Soros o qualche altro nome tipico di quelle teorie sopracitate (per esempio il “temibile” Bill Gates) ma la realtà spesso è molto meno coinvolgente o emozionante.
Arriviamo così ai risultati del monitoraggio di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) riguardo le segnalazioni di sospette reazioni avverse. I dati si basano su tutto il periodo d’inoculazione della campagna vaccinale, da dicembre 2020 al 26 agosto 2021.
Quello che emerge è che le reazioni gravi sono molte meno di quelle segnalate. Le segnalazioni di casi gravi di reazione al vaccino (senza contare per ora la differenza con quelle considerate sospette) sono il 13,8% di tutte le segnalazioni fino a oggi registrate (91.360 segnalazioni).
Il rapporto AIFA: i dettagli
Il Rapporto dell’AIFA, come ogni altro resoconto scientifico, ripete a più riprese due concetti: il primo è che i dati descritti nel report sono da considerarsi in continua evoluzione; il secondo è che nessuna medicina (no, neanche quella che viene prescritta dal medico) è totalmente esente da rischi.
Emergono nel rapporto alcuni punti chiave:
- numero e tasso di segnalazioni
- vaccino con più segnalazioni avverse
- percentuale reazioni gravi
Numero e tasso di segnalazioni
Come detto precedentemente, il numero di segnalazioni complessive è di 91.360 su un totale di 76.509.846 dosi di vaccino somministrate. Il tasso di segnalazione - ovvero il rapporto fra il numero di segnalazioni rispetto al numero di dosi somministrate - è di 119 ogni 100 mila dosi inoculate.
Vaccino con più segnalazioni
Qui entra il gioco il numero di dosi somministrate per singolo vaccino. Delle oltre 76 milioni di dosi ben il 71% è Comirnaty (BioNTech/Pfizer), seguito da AstraZeneca (16%), Moderna (11%) e Johnson & Johnson (2%).
In linea con queste percentuali di inoculazioni, anche se i numeri sono maggiori di quelli reali per via dei dati delle vaccinazioni eterologhe, le segnalazioni sono:
- Comirnaty 61.281
- AstraZeneca 7.056
- Moderna 21.790
- Johnson & Johnson 1.224
Percentuali reazioni gravi
I numeri sopra riportati sono in riferimento al totale delle segnalazioni, quindi senza differenza tra reazioni non gravi e reazioni gravi. Delle 91.360 segnalazioni l’86,1% è riferita a eventi non gravi (tasso di segnalazione pari a 103/100 mila) e il restante 13,8% è legato a sospetti eventi avversi gravi (13/100 mila).
Su queste segnalazioni il vaccino BioNTech/Pfizer presenta 13 reazioni gravi ogni 100 mila casi, rispetto per esempio ad AstraZeneca con 33 su 100 mila.
La gravità sul 13,8% è così suddivisa:
- condizione clinicamente rilevante - 7,6%
- decesso - 0,61%
- invalidità - 0,73%
- ospedalizzazione - 4,0%
- pericolo di vita - 0,82%
Cosa vuol dire effetto avverso grave?
A questo punto il rapporto cerca di chiarire quello che per i media è spesso trascurabile, ovvero quali sono i tipi di reazioni gravi. I numeri sono, dopotutto, facilmente interpretabili.
Vediamo per esempio gli effetti avversi gravi per il vaccino BioNTech/Pfizer, il più somministrato in Italia. L’effetto grave più diffuso è l’iperpiressia, ovvero una febbre molto alta (oltre i 40 °C) e tutti gli altri sintomi simil-influenzale correlati.
Meno frequenti le reazioni ansiose, le parestesie (alterata percezione della sensibilità ai diversi stimoli sensitivi) e le linfoadenopatie (ingrandimento linfonodi). Molto rare, parliamo quindi di 1, 2 o 3 casi ogni milione di dosi, si sono presentate: reazioni anafilattiche (3 casi), miocardite/pericardite (2 casi), paralisi facciale (1 caso).
In conclusione i numeri confermano la sicurezza dei vaccini e il vantaggio della campagna vaccinale sull’insorgere della malattia per colpa del coronavirus, che ha effetti molto più gravi.
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