Boom per i dividendi pagati a livello mondiale nel 2023. A trainare i pagamenti globali sono state le banche. Chi ha sborsato di più per gli azionisti e quale settore ha mostrato una crisi?
Il 2023 è stato un anno d’oro per gli azionisti: i dividendi aziendali a livello globale hanno raggiunto il massimo storico di 1,66 trilioni di dollari, con pagamenti record da parte delle banche che rappresentano metà della crescita.
I dati sono stati pubblicati da un rapporto del gestore patrimoniale britannico Janus Henderson. Nel mondo, l’86% delle società quotate ha aumentato o mantenuto i dividendi e si prevede che i pagamenti raggiungeranno un nuovo record di 1,72 trilioni di dollari quest’anno.
Un totale di 22 Paesi, tra cui Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Canada, Messico e Indonesia, hanno registrato esborsi per gli azionisti ai massimi storici lo scorso anno. L’Europa è stata descritta come un “motore chiave della crescita”, con i pagamenti in aumento del 10,4% su base annua. Tra le aziende quotate che si sono rese protagoniste spiccano le banche, ma non solo. Nel record dei dividendi si rispecchia l’euforia dei mercati attuale, che non sempre coincide la certezza di stabilità finanziaria.
Record dividendi mondiali, boom delle banche. Chi ha pagato di più?
Il rapporto del Global Dividend Index ha affermato che i pagamenti sono aumentati del 5% annuale su base sottostante, con il quarto trimestre che ha mostrato un aumento del 7,2% rispetto ai tre mesi precedenti.
I numeri tengono conto dell’impatto dei tassi di cambio, dei dividendi speciali una tantum e dei fattori tecnici relativi ai calendari dei dividendi, insieme alle modifiche dell’indice.
Secondo l’analisi, il settore bancario ha contribuito per quasi la metà alla crescita totale dei dividendi mondiali, offrendo pagamenti record in quanto gli alti tassi di interesse hanno aumentato i margini dei finanziatori.
L’anno scorso, le principali banche tra cui JPMorgan Chase, Wells Fargo e Morgan Stanley hanno annunciato l’intenzione di aumentare i loro dividendi trimestrali dopo aver superato lo stress test annuale della Federal Reserve, che determina quanto capitale le banche possono restituire agli azionisti.
“Inoltre, i persistenti effetti di recupero post-pandemia hanno fatto sì che i pagamenti fossero completamente ripristinati, in particolare presso HSBC”, ha aggiunto il rapporto di Janus Henderson.
Le banche dei mercati emergenti hanno dato un contributo particolarmente forte all’aumento, anche se quelle cinesi non hanno partecipato al boom dei dividendi del settore bancario, si legge ancora nello studio.
Gli alti tassi di interesse hanno aumentato i margini bancari consentendo agli istituti di pagare la cifra record di 220 miliardi di dollari agli azionisti nel 2023, con un incremento di fondo del 15% rispetto al 2022 e una ripresa continua dopo che i pagamenti bancari erano stati congelati durante la pandemia.
I maggiori pagatori di dividendi a livello mondiale nel 2023 sono stati, però, Microsoft, seguita da Apple e da Exxon Mobil.
Tagli ai dividendi: questo settore ha pagato meno nel 2023
Qualsiasi impatto positivo derivante dall’aumento dei dividendi bancari è stato quasi interamente compensato dai tagli nel settore minerario, ha rilevato il rapporto, poiché i prezzi più bassi delle materie prime hanno pesato sui profitti minerari.
Forti tagli ai dividendi si sono verificati da parte di cinque importanti società: BHP, Rio Tinto, Petrobras, Intel, AT&T che hanno contribuito a ridurre di 2 punti percentuali il tasso di crescita dei dividendi globali sottostanti al 2023.
Anche se è probabile che il rapido aumento dei dividendi bancari rallenti, anche il forte calo del settore minerario potrebbe avere un impatto minore, ha affermato Lofthouse.
“I prezzi dell’energia rimangono stabili, quindi i dividendi petroliferi sembrano ben supportati e i grandi settori difensivi come quello sanitario, alimentare e dei beni di consumo di base dovrebbero continuare a fare progressi costanti”, ha spiegato.
Infine, il rapporto ha sottolineato che oltre a questi due settori (bancario e minerario), il cui impatto è stato insolitamente ampio, si è registrata una crescita incoraggiante di comparti diversi come veicoli, servizi pubblici, software, alimentare e ingegneria, a dimostrazione dell’importanza di un portafoglio diversificato.
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