Recovery Fund bloccato dall’Alta Corte tedesca: cosa succede in Germania?

Mario D’Angelo

26/03/2021

La Corte Costituzionale tedesca sospende la ratifica del Recovery Fund. All’orizzonte ulteriori ritardi per la ripresa europea?

Recovery Fund bloccato dall’Alta Corte tedesca: cosa succede in Germania?

La Corte Costituzionale tedesca blocca il Recovery Fund. Il più alto organo giudiziario della Germania ha imposto al presidente della repubblica federale Frank-Walter Steinmeier di non firmare la legge di ratifica, già approvata dal Bundestag e dal Bundesratt, che dispone la partecipazione del Paese al piano di aiuti di 750 miliardi di euro.

In un comunicato, i giudici della corte costituzionale di Karlsruhe hanno fatto sapere che devono investigare alcune cause legali contro il piano d’investimenti. La corte non ha aggiunto indicazioni su eventuali scadenze circa la decisione.

Corte costituzionale tedesca blocca il Recovery Fund

Il Recovery Fund sarà finanziato grazie ai nuovi poteri di Bruxelles che permettono di attingere a prestiti da miliardi di euro sui mercati. Il piano è concepito per stimolare la ripresa economica degli Stati membri, gravemente colpita dalla crisi economica derivante dal coronavirus. Il fondo è parte di un enorme budget da 1.800 miliardi di euro fino al 2027 su cui hanno concordato gli Stati dell’Unione nel dicembre scorso.

Per entrare in vigore, il piano deve essere ratificato da ogni Parlamento nazionale. Il Bundestag lo ha fatto giovedì 25 marzo, con 478 voti a favore su 645.

La legge era supportata dalla blocco CDU/CSU guidato dalla cancelliera Angela Merkel, dal centro sinistra e da partiti dell’opposizione come i Verdi.

A presentare la causa alla Corte Costituzionale è stato un gruppo di oltre 2.200 cittadini, secondo cui l’Ue è obbligata a presentare un budget equilibrato e che 750 miliardi di euro in prestiti sono “una sfacciata rottura del contratto”.

Parlando al Financial Times, il portavoce del gruppo Bernd Lucke, euroscettico co-fondatore del partito di estrema destra Alternativa per la Germania e ora professore di economia all’Università di Amburgo, si è detto “sollevato” dalla decisione.

L’esperienza con simili cause legali mi rende fiducioso sul fatto che la ratificazione delle risorse proprie dell’Ue sarà completata tempestivamente”, ha fatto sapere il ministro delle Finanze Olaf Scholz in una mail a Politico. Questa dichiarazione, però, è stata fatta nel lasso di tempo fra la presentazione della causa e la decisione della Corte di bloccare il Recovery Fund.

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