Recovery Fund, una parte delle risorse verrà usata per ridurre le tasse al ceto medio. I commercialisti inoltre hanno creato una Commissione e nelle prossime settimane sottoporranno una proposta al Governo di riforma fiscale.
Recovery Fund e riforma fiscale: abbassare le tasse per il ceto medio è tra gli obiettivi scritti nero su bianco sulle linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Le linee guida inviate dal Presidente del Consiglio Conte alle Camere nella giornata del 16 settembre sono state anticipate dall’Ansa: alla riforma fiscale è dedicato un’intera sezione.
Si tratta per l’appunto di linee guida, quindi ancora non sono state definiti con precisione i dettagli che faranno parte della prossima legge di Bilancio, ma il taglio della pressione fiscale per il ceto medio e per le famiglie con figli è tra i traguardi prefissati.
Nel frattempo si è insediata a Roma il 16 settembre una Commissione del Consiglio nazionale dei commercialisti, guidata da Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio conti pubblici italiani, che ha l’obiettivo di presentare al Governo una proposta da sottoporre al Governo nelle prossime settimane.
Recovery Fund, meno tasse su ceto medio e famiglie con figli
Le linee guida su come il Governo italiano ha intenzione di impiegare le risorse del Recovery Fund sono state anticipate dall’Ansa, e in ambito fiscale più che novità si tratta di conferme rispetto a quanto comunicato finora dal Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Si legge infatti nelle linee guida, nella sezione dedicata alla riforma fiscale:
“Una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta, finalizzata a disegnare un fisco equo semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale.”
Inoltre, il documento specifica:
“L’Italia [...] procederà ad una revisione della tassazione per ridurre l’elevato cuneo fiscale sul lavoro e trasferire l’onere fiscale ad altre voci e in generale “dalle persone alle cose”.”
Il prossimo passo quindi è una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta per ridisegnare il Fisco in modo equo, semplice e trasparente.
Recovery Fund: Cottarelli a capo dei commercialisti per una proposta sulla riforma fiscale
I commercialisti, dopo aver fatto dietrofront sullo sciopero, hanno creato una Commissione del Consiglio nazionale dei commercialisti e il 16 settembre si sono insediati a Roma alla presenza del presidente della categoria Massimo Miani.
Il gruppo di lavoro sarà coordinato da Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio conti pubblici italiani. Al centro dei lavori della Commissione, che nelle prossime settimane produrrà una proposta di riforma, c’è:
- la revisione dell’IRPEF, delle relative addizionali e dei regimi di tassazione sostitutiva;
- abolizione dell’IRAP;
- l’introduzione del criterio di “pura cassa” per la determinazione del reddito delle piccole attività produttive. Il direttore delle Entrate Ruffini ha avanzato nei giorni scorsi una sua proposta;
- la semplificazione degli adempimenti tributari;
- la razionalizzazione normativa.
Nella nota del 16 settembre sul sito del CNDCEC viene ripresa una dichiarazione del presidente Miani:
“La riforma fiscale sarà nei prossimi mesi uno dei temi centrali del dibattito pubblico del nostro Paese, da cui dipenderà il futuro dell’economia e la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Per le loro competenze i commercialisti non potranno che essere protagonisti di questo passaggio. Per questo motivo chiediamo da tempo con forza alla politica di essere ascoltati. Il punto di vista di chi quotidianamente si occupa di fisco, al fianco di aziende e cittadini contribuenti, non può essere ignorato.”
La Commissione che si è insediata a Roma, composta da autorevoli esperti del settore, produrrà una proposta di riforma da sottoporre al Governo e alla politica nelle prossime settimane.
Seguiranno quindi aggiornamenti, sia sulla proposta dei commercialisti che sulle novità istituzionali.
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