Reddito di cittadinanza, anche Papa Francesco lancia la sua proposta: “Ridistribuiamo la ricchezza, soldi garantiti ai più poveri”.
Sul reddito di cittadinanza il dibattito continua: mentre c’è chi vorrebbe abolirlo, ci sono altri che preferirebbero una sua estensione così da poter includere un maggior numero di persone. E Papa Francesco è tra quest’ultimi, come spiegato da lui stesso in una lettera destinata ai movimenti popolari pubblicata online da Avvenire.
Una lettera in cui Papa Francesco spiega la sua idea di reddito di cittadinanza, dicendosi totalmente favorevole al fatto che alle famiglie più povere possa essere riconosciuto stabilmente un sostegno al reddito. Nel dettaglio, il pontefice parla di una “retribuzione universale”: questo, quindi, più che al reddito di cittadinanza fa riferimento al reddito universale, idea rilanciata nelle scorse settimane anche dal fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo.
Il momento che stiamo vivendo ci pone di fronte al dubbio riguardante la ricostruzione, perché esisterà una nuova società nel post coronavirus. E c’è il rischio, qualora non verranno prese misure concrete in merito, che la suddivisione tra poveri e ricchi si faccia sempre più netta. Ecco perché bisogna pensare ad un modo per ridistribuire la ricchezza, riconoscendo ad ogni persona i diritti che gli spettano.
Reddito di cittadinanza per tutti: la proposta di Papa Francesco
Nella lettera pubblicata da Avvenire, Papa Francesco si rivolge ai “lavoratori precari, indipendenti, del settore informale o dell’economia popolare”, nonché “ai fratelli e alle sorelle dei movimenti e delle organizzazioni popolari”, ovvero a tutti coloro che non hanno uno stipendio stabile per resistere a questo momento e per i quali, di conseguenza, “la quarantena diventa insopportabile”.
Ebbene, vista la situazione di emergenza che stiamo vivendo il pontefice si chiede se non sia arrivato il momento di pensare ad una “forma di retribuzione universale”, uno strumento che riconosca dignità ai nobili e insostituibili compiti che queste persone svolgono. Un salario minimo in grado di “garantire e realizzare” lo slogan per cui “nessun lavoratore dovrebbe restare senza diritti”.
Papa Francesco, quindi, va oltre al reddito di cittadinanza: per lui, infatti, dovrebbe esistere una soglia reddituale minima incondizionata per tutti, una sorta di reddito universale.
Papa Francesco: maggiore tutela dei diritti nel post coronavirus
Pensando all’emergenza sanitaria globale che stiamo vivendo, dal Vaticano arriva il suggerimento di una ricostruzione della società che guardi specialmente ai più deboli. A tal proposito ha chiesto ai movimenti e alle organizzazioni popolari di provare ad immaginare insieme un diverso sviluppo di società, dove ci sarebbe l’accesso universale “alle tre T” per cui ogni persona lotta.
Nel dettaglio, le “tre T” stanno per “tierra, techo y trabajo”, ovvero terra (compresi i suoi frutti, ovvero il cibo), il tetto (la casa) e il lavoro. Un nuovo diverso sviluppo umano integrale, il quale dovrebbe essere fondato “sul protagonismo dei popoli in tutta la loro diversità”.
Perché è in questi periodi che bisognerebbe guardare maggiormente a quell’esercito “invisibile che combatte nelle trincee più pericolose”, “senza armi”. Un esercito che solo grazie alla solidarietà e al senso di comunità può rifiorire da questi giorni, in quanto - così come nessuna persona al mondo - non è in grado di “salvarsi da solo”.
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