Sul suo blog, Beppe Grillo ha rilanciato vista l’emergenza coronavirus l’idea di un reddito universale “per diritto di nascita, non si deve fare come il 2008 quando si è preferito salvare le banche a discapito del popolo”.
Mentre il governo ha messo a disposizione dei Comuni 400 milioni tramite un’ordinanza della Protezione Civile, cifra alla quale si aggiungeranno l’anticipo ad aprile dei 4,7 miliardi del fondo di solidarietà il tutto per cercare di sostenere economicamente le fasce più in difficoltà, sul suo blog Beppe Grillo per fronteggiare l’emergenza coronavirus è tornato a rilanciare una sua vecchia battaglia: il reddito universale per tutti.
“La via d’uscita da questa crisi non può essere come quella del 2008, quando si è preferito salvare le banche a discapito del popolo - scrive il fondatore del Movimento 5 Stelle - È arrivato il momento di mettere l’uomo al centro e non più il mercato del lavoro”.
L’idea di fondo di grillo è quindi quella di garantire a tutti uno stesso livello di partenza con “un reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi”.
Ma come si potrebbe finanziare un assegno destinato in maniera indistinta a tutti i cittadini? Per il comico si potrebbe partire “dalla tassazione delle grandi fortune, dei grandi colossi digitali e tecnologici”, oppure dalle “ imposte sui redditi da capitale e sulla proprietà intellettuale” o anche dalle ecotasse.
“In Alaska dal 1982 c’è l’Alaska Permanent Fund, un dividendo del rendimento economico di un capitale pubblico, che attinge dalle compagnie fossili - spiega Grillo - Ogni anno, una parte delle entrate derivanti dal petrolio statale è messa in un fondo. Il governo piuttosto che spendere quel denaro, lo restituisce ai cittadini residenti, bambini compresi, attraverso un dividendo annuale”.
Le soluzioni quindi secondo Beppe Grillo ci sarebbero, citando anche la proposta simile della deputata americana Alexandria Ocasio-Cortez, visto che dall’emergenza coronavirus potrebbe nascere “una svolta epocale, rivoluzionaria, che da molti superficialmente è stata sempre considerata folle, e che potrebbe cambiare in meglio il nostro futuro”.
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