La legge di Bilancio 2023 sospende le domande (e le richieste di rinnovo) del reddito di cittadinanza? Facciamo chiarezza su cosa prevede davvero la manovra.
Il reddito di cittadinanza verrà cancellato nel 2024: ormai non ci sono più dubbi visto che ne parla anche la legge di Bilancio 2023, dove si legge chiaramente che tutte le disposizioni contenute nel decreto 4/2019, poi convertito dalla legge 26/2019, riferite al reddito di cittadinanza saranno abrogate dal 1° gennaio 2024.
A tal proposito c’è chi ha parlato di stop alle domande di reddito di cittadinanza, come pure alle richieste di rinnovo, già per il 2023. Ma è davvero così? Serve fare chiarezza sul tema, analizzando punto per punto quanto scritto nell’ultima bozza del testo della legge di Bilancio 2023, così da rispondere alla domanda su fino a quando sarà possibile inviare la domanda di reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza 2023: cosa dice davvero la legge di Bilancio 2023?
Sono due i punti essenziali della legge di Bilancio 2023 riguardo al reddito di cittadinanza:
- da una parte la riduzione a 8 mensilità nel 2023 per tutti coloro che non fanno parte di un nucleo familiare in cui non sono presenti minori, disabili o anche over 60;
- dall’altra l’abrogazione del reddito di cittadinanza per tutti a partire dal 1° gennaio 2024. A tal proposito il governo Meloni assicura che ci sarà una nuova misura che prenderà il suo posto, la quale andrà a tutelare le famiglie più fragili, ma nella legge di Bilancio 2023 non ci sono garanzie in merito.
Ma in che modo queste due novità vanno a incidere sulla percezione del reddito di cittadinanza nel 2023? Si può ancora presentare la richiesta del beneficio? E cosa succede alla scadenza dei 18 mesi? Il rinnovo è ancora possibile? Domande che in queste ore si stanno ponendo la maggior parte dei nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza, come pure quelle famiglie che avevano intenzione di farne richiesta. Facciamo chiarezza in merito a questi punti.
La legge di Bilancio 2023 non sospende le domande di reddito di cittadinanza
Ancora per tutto il 2023 sarà possibile inviare la richiesta di reddito di cittadinanza, come pure fare domanda di rinnovo alla scadenza delle 18 mensilità. Ciò vale per tutti i nuclei familiari, compresi quelli in cui non ci sono minori, disabili oppure over 60, con la differenza che:
- i nuclei familiari in cui c’è almeno un minore, un disabile o un over 60, possono presentare domanda di reddito di cittadinanza e averne diritto per tutto il 2023, salvo il rispetto degli obblighi previsti dalla normativa (anch’essi modificati con la legge di Bilancio 2023);
- i nuclei familiari in cui non c’è neppure un componenti che soddisfa i suddetti requisiti possono fare domanda di reddito di cittadinanza anche nel 2023, ma in tal caso la percezione della misura sarà per un massimo di 8 mensilità.
Prendiamo come esempio un nucleo familiare composto da due maggiorenni, senza alcun minore, che presenta domanda di reddito di cittadinanza a febbraio 2023. Questi, se ne soddisfano i requisiti, ne avranno diritto a partire da marzo 2023, mentre l’ultima mensilità percepita sarà a ottobre 2023.
Diversamente, un nucleo familiare composto da due maggiorenni e un minore che presenta domanda di reddito di cittadinanza sempre a febbraio 2023, ne avrà diritto da marzo a dicembre 2023.
Fino a quando si può inviare la domanda di reddito di cittadinanza?
Come anticipato, la legge di Bilancio abroga le disposizioni riferite al reddito di cittadinanza a partire dalla data del 1° gennaio 2023. Di fatto, quindi, l’ultimo giorno utile per presentare la richiesta per il beneficio sarà, salvo diverse comunicazioni, il 31 dicembre 2023.
Va detto che però l’intenzione del governo Meloni sembra essere quella di sospendere i pagamenti del Rdc già da gennaio, quindi presentare domanda a dicembre potrebbe non avere senso. Ma utilizziamo il condizionale perché comunque va approfondita la questione dei cosiddetti diritti acquisiti, principio secondo cui chi presenta domanda di reddito di cittadinanza ne dovrebbe avere comunque diritto fino alla scadenza naturale. Ma eventualmente, di questo, se ne occuperà la giurisprudenza.
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Lo stesso vale per chi ha necessità di presentare domanda di rinnovo. Per molti nuclei familiari, infatti, nei prossimi mesi scadrà il termine delle 18 mensilità, allorché sarà necessario presentare una richiesta di rinnovo rispettando un mese di sospensione tra un periodo e l’altro.
Ebbene, il rinnovo non verrà sospeso nel 2023. Vale tanto per i nuclei con minori, disabili e over 60 quanto per chi ne è sprovvisto, con le modalità che seguono quanto previsto per le nuove domande.
Ciò significa che un nucleo in cui non ci sono minori, disabili o over 60, può presentare una richiesta di rinnovo così da avere diritto al reddito di cittadinanza per un massimo di altre 8 mensilità, ma in ogni caso fino al 31 dicembre 2023.
Gli altri, invece, in seguito al rinnovo ne avranno diritto fino a dicembre 2023, mentre poi dipenderà dalla decisione che prenderà il governo a riguardo, ossia se ci sarà una fase transitoria dove il diritto al reddito di cittadinanza continuerà a essere riconosciuto fino a scadenza naturale, oppure se ci sarà l’immediato passaggio alla nuova misura che verrà ritagliata per il 2024.
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