Reddito di cittadinanza: inviate all’Inps migliaia di segnalazioni, molti beneficiari rischiano di perdere una mensilità.
Reddito di cittadinanza: a migliaia di beneficiari presto verrà decurtata una mensilità del beneficio. Oggetto della sanzione saranno tutti quei nuclei familiari che in questi mesi non hanno risposto alla convocazione del centro per l’impiego di competenza per l’incontro finalizzato alla sottoscrizione del Patto per il Lavoro.
Come ci viene riferito dal personale impiegato nelle operazioni, infatti, in queste ultime settimane sono diversi i nuclei familiari segnalati per non essersi presentati al primo appuntamento, durante il quale il centro per l’impiego verifica se ogni componente del nucleo familiare - tra quelli convocati - sia nella situazione di poter sottoscrivere il Patto di Lavoro oppure se sussistono le cause di esonero o esclusione.
Ebbene, nonostante i numerosi avvertimenti riguardo alle sanzioni previste per coloro che non ottemperano agli obblighi del reddito di cittadinanza, molte famiglie hanno deciso comunque di “stare sul divano” (citando le parole che furono di Di Maio) e di non presentarsi alla convocazione del centro per l’impiego che di fatto avrebbe comportato l’inizio della politica attiva prevista dalla misura.
Reddito di cittadinanza: per migliaia di beneficiari una mensilità in meno
Ci sono voluti mesi prima che l’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive) mettesse a punto la piattaforma da cui poter far partire le convocazioni - e le successive segnalazioni - dei beneficiari del nucleo familiare obbligati alla sottoscrizione del Patto per il lavoro.
Adesso che la piattaforma è pronta e che ogni convocazione è tracciata dalla stessa, è stato possibile inviare la segnalazione per coloro che dallo scorso settembre - mese in cui sono partite le convocazioni dei CPI - non hanno mai risposto ad alcuna convocazione.
Bisogna dire che per ogni regione sono state adottate delle tempistiche differenti, ma complessivamente sembra che in quasi tutte siano stati correttamente segnalati coloro che non hanno risposto alla convocazione. Si tratta di migliaia di beneficiari, i quali adesso vedranno l’importo del reddito di cittadinanza ridursi di una mensilità.
Reddito di cittadinanza: scattano le sanzioni, cosa succede adesso?
È bene sottolineare che la sanzione scatta anche quando un solo componente non risponde alla convocazione del centro per l’impiego. Dopo 48 ore dall’assenza all’appuntamento (non giustificata correttamente), infatti, gli operatori dei CPI insieme ai navigator di Anpal Servizi hanno 10 giorni di tempo per inviare la segnalazione tramite la piattaforma autorizzata.
La segnalazione viene poi ricevuta dall’Inps, la quale nell’elaborare le disposizioni di pagamento dei prossimi mesi terrà conto dell’assenza e applicherà la sanzione prevista.
Per la mancata presentazione al primo appuntamento questa equivale al taglio di una mensilità del reddito di cittadinanza; il sostegno economico, quindi, non verrà pagato per un mese.
Alla seconda assenza invece il taglio è di due mensilità, mentre alla terza il reddito di cittadinanza decade e non si può fare una richiesta per i successivi 18 mesi (eccetto i casi in cui nel nucleo familiare siano presenti minori o disabili, per i quali questo termine si riduce a 6 mesi).
Reddito di cittadinanza: per la sanzione deve esserci l’appuntamento
Ricordiamo che quanto detto in precedenza vale solamente per coloro che non hanno risposto alla convocazione del centro per l’impiego e non per chi non si è presentato liberamente.
Per esserci la decurtazione di una mensilità deve esserci stato un appuntamento al quale non avete risposto; deve essere il CPI, infatti, a convocare il nucleo familiare per la sottoscrizione del Patto per il Lavoro.
Discorso differente per coloro che non hanno ancora presentato - e convalidato presso il CPI - la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID). In questo caso, infatti, deve essere il beneficiario del reddito di cittadinanza a presentarsi al centro per l’impiego in quanto non ci sarà alcuna convocazione (ricordiamo che la DID è preliminare al Patto per il Lavoro).
E per chi non presenta la DID - entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio - la sanzione può essere più grave di quella prevista per la mancata convocazione: l’accertamento dell’Inps, infatti, può portare immediatamente alla perdita del beneficio.
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