Reddito di cittadinanza: perché alcuni beneficiari non sono stati ancora convocati dal centro per l’impiego? Scopriamolo.
Reddito di cittadinanza: in questi giorni i centri per l’impiego, con il supporto dei navigator, stanno ricevendo i beneficiari della misura convocati dall’Inps per la sottoscrizione del Patto per il Lavoro.
È partita quindi la politica attiva, vero e proprio aspetto centrale della misura, con la quale per molti beneficiari del reddito di cittadinanza ci potrebbe essere il tanto atteso reinserimento nel mercato del lavoro. Un obiettivo che sarà più facilmente raggiungibile una volta che a coloro che sottoscrivono il Patto per il Lavoro verrà riconosciuto l’assegno di ricollocazione.
Il problema è che molti beneficiari del reddito di cittadinanza non è arrivata alcuna convocazione, nonostante questi sperassero nel Patto per il Lavoro per avere un valido supporto nella ricerca di un impiego. Questo perché - come si legge chiaramente nel decreto 4/2019 - non tutti i beneficiari del RdC (con “beneficiari” si intendono tutti i componenti del nucleo familiare, non solo il titolare della carta) si trovano in una condizione tale da “meritare” una convocazione del CpI.
Ci sono, infatti, dei requisiti ben precisi che il nucleo familiare - così come ogni singolo componente - deve soddisfare per essere convocato dal CpI. Vediamo nel dettaglio quali sono queste condizioni così da capire in quali casi non bisogna attendere, almeno per il momento, la convocazione del CpI.
Patto per il Lavoro, Reddito di cittadinanza: chi non viene convocato dal CpI
Come prima cosa è bene precisare che non sono i centri per l’impiego a scegliere chi convocare per il primo appuntamento (durante il quale, nella maggior parte dei casi, si arriva alla firma del PdL), bensì l’Inps tramite una complessa procedura di splitting.
Nel dettaglio, in questo procedimento l’Inps valuta quali sono i componenti del nucleo familiare che rispondono ad un profilo di immediata occupabilità, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente, e li convoca presso il CpI per la firma del Patto per il Lavoro.
Potrebbe succedere che tutti i componenti rientrino in un profilo di occupabilità, e così vengono tutti convocati, o anche che nessuno di questi si trovi nella suddetta condizione: in tal caso, quindi, il nucleo familiare verrà prima convocato dai servizi sociali del Comune per una valutazione multidimensionale dei bisogni.
Ma quali sono le condizioni che i componenti del nucleo familiare devono soddisfare per essere convocati per la sottoscrizione del Patto del Lavoro? Nel dettaglio, l’Inps valuta se all’interno del nucleo familiare ci sono componenti che:
- sono disoccupati da meno di due anni;
- hanno un’età pari o inferiore ai 29 anni;
- sono beneficiari di Naspi (o di qualsiasi altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria) o ne hanno terminato la fruizione da non più di un anno;
- hanno sottoscritto negli ultimi due anni un Patto di Servizio in corso di validità presso i centri per l’impiego.
È bene sottolineare che qualora anche un solo componente si trovi in una delle suddette condizioni, l’intero nucleo familiare viene convocato dal CPI.
Questa regola, però, si applica con due eccezioni: nel dettaglio, qualora nel nucleo familiare ci siano componenti (non esclusi) di età compresa tra i 18 e i 29 anni, oppure che hanno un patto di servizio attivo, solo quest’ultimi devono recarsi presso il CpI.
Ricapitolando, qualora nel vostro nucleo familiare non ci sia nemmeno un componente che rientra in una delle suddette categorie per voi non ci sarà, almeno per il momento, alcuna convocazione del CPI.
Semmai verrete ricontattati dal Comune per una valutazione multidimensionale al termine della quale uno o più componenti del nucleo familiare potrebbero essere reindirizzati al centro per l’impiego per la sottoscrizione del Patto.
Reddito di cittadinanza: come arriva la convocazione del CPI?
Solitamente il messaggio di convocazione - nel quale sono specificati i nominativi dei componenti del nucleo familiare che devono presentarsi all’appuntamento con il centro per l’impiego - arriva tramite e-mail.
Tuttavia, per coloro che non hanno indicato una casella di posta elettronica, la convocazione arriverà per via telefonica.
Prima di concludere è bene sottolineare che solitamente le convocazioni vengono inviate con pochi giorni di preavviso dalla data dell’appuntamento: è probabile, quindi, che non siate stati ancora convocati semplicemente perché il vostro appuntamento è in programma tra diverse settimane.
È importante ricordare, inoltre, che la mancata convocazione non pregiudica in alcun modo il riconoscimento del sostegno economico.
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