Il Reddito di cittadinanza tolto al pagamento del 7° mese può essere richiesto di nuovo? Solamente in presenza di alcune condizioni.
Se il Reddito di cittadinanza è stato tolto a seguito del pagamento della settima ricarica non è possibile farne una nuova domanda, salvo in un caso: laddove il nucleo familiare subisca una modifica tale da rientrare nella platea di coloro che possono beneficiare del sostegno per tutti i 12 mesi del 2023.
E in tal caso c’è una procedura ben precisa da seguire per riattivare il Reddito di cittadinanza e averne diritto per tutto il 2023; eccone spiegati i singoli passaggi.
Chi può fare una nuova domanda di Reddito di cittadinanza dopo lo stop
Come noto ai più, la Legge di Bilancio 2023 ha stabilito che quest’anno il Reddito di cittadinanza può essere percepito per un massimo di 7 mesi. È questa la ragione per cui a 160 mila famiglie il sostegno è stato tolto a luglio, mentre altre 80 mila nuclei - ossia coloro che ne hanno fatto domanda a gennaio iniziando a percepirlo da febbraio - lo perderanno ad agosto.
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Questo stop improvviso, però, non vale per tutti ma solo per quei nuclei familiari che al loro interno non hanno neppure un componente che fa parte di una delle seguenti categorie:
- minori;
- disabili;
- ultrasessantenni.
Altra casistica che comporta il mantenimento del Reddito di cittadinanza per tutto il 2023 è quella del nucleo familiare preso in carico dai servizi sociali in quanto i componenti non sono occupabili al lavoro. È il Comune a doverne dare segnalazione all’Inps, e laddove la comunicazione dovesse arrivare dopo lo stop il Reddito di cittadinanza verrà riattivato con il riconoscimento delle mensilità arretrate.
Come anticipato, in caso di stop non è possibile rinnovarlo presentando una nuova domanda, come invece si può fare al termine delle 18 mensilità. A meno che nel frattempo non ci sia un cambio di nucleo familiare: in tal caso sì che si potrà presentare una nuova richiesta così da beneficiare del Rdc anche per gli ultimi mesi dell’anno, ma solo a condizione che almeno un componente faccia parte di una delle suddette categorie.
Se cambia il nucleo familiare si può fare domanda del Reddito di cittadinanza
Laddove nel nucleo familiare dovesse aggiungersi uno dei suddetti componenti, allora sì che il Reddito di cittadinanza potrà essere percepito anche oltre le 7 mensilità.
Pensiamo a un nucleo composto da Tizio e Caia con quest’ultima che a luglio era al 7° mese di gravidanza. Il Reddito di cittadinanza gli è stato tolto, ma una volta partorito - e con l’aggiunta quindi del minore - si potrà fare una nuova domanda così da sbloccarne nuovamente i pagamenti.
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Lo stesso vale laddove Tizio e Caia dovessero accogliere in casa la madre di Tizio, ultrasessantenne o disabile. Anche in questo caso, dal momento che nel nucleo rientra uno dei componenti la cui presenza giustifica il pagamento per tutte le dodici mensilità dell’anno, il Reddito di cittadinanza potrà essere riattivato.
Cosa fare per chiedere nuovamente il Reddito di cittadinanza?
La prima cosa da fare è presentare una nuova dichiarazione sostitutiva ai fini Isee aggiungendo il nuovo componente. Nel caso di persone adulte che si aggiungono al nucleo è però necessario procedere prima con la richiesta di cambio di residenza.
Solo una volta aggiornato l’Isee si potrà presentare la nuova domanda di Reddito di cittadinanza, a patto ovviamente di soddisfarne ancora i requisiti (ricordiamo infatti che l’aggiunta di un componente può comportare, a seconda dei casi, un abbassamento ma anche un aumento del valore dell’attestazione).
Una volta presentata la domanda, il Reddito di cittadinanza tornerà a essere pagato dal mese successivo: per ovvi motivi, quindi, la richiesta andrà presentata entro il 30 novembre 2023 così da poterne godere di almeno un’altra mensilità prima dell’addio e del passaggio al nuovo Assegno di inclusione.
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