Il Reddito di cittadinanza verrà tolto a circa 80 mila famiglie (oltre alle 159 mila che lo hanno già perso a luglio). Ad agosto in arrivo altri 32 mila Sms d’addio.
L’Inps ha fatto chiarezza su quante famiglie ancora dovranno dire addio al Reddito di cittadinanza già quest’anno.
Ricordiamo, infatti, che per effetto di quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2023, tutti i nuclei familiari che non soddisfano le condizioni per beneficiarne per tutto l’anno - ossia che al loro interno non hanno componenti minorenni, disabili o ultrasessantenni o comunque non sono stati presi in carico dai servizi sociali del comune in quanto non attivabili al lavoro - lo perderanno immediatamente dopo il pagamento della settima mensilità (e non ne potranno fare una nuova domanda).
In totale, sono 240 mila le famiglie che già quest’anno perderanno il Reddito di cittadinanza, una su quattro all’incirca, per un totale di 400 mila beneficiari interessati. Di queste, la maggior parte - 159 mila famiglie - lo hanno perso a luglio e ad agosto non lo riceveranno, mentre per le altre la decadenza è in programma nei prossimi mesi.
In quanti perderanno il Reddito di cittadinanza dopo agosto?
Il Reddito di cittadinanza in arrivo domani sarà l’ultimo pagamento per 32 mila famiglie, ossia per tutti coloro che lo prendono dal febbraio scorso (probabilmente perché ne hanno fatto domanda a gennaio, immediatamente dopo la richiesta del nuovo Isee). A ufficializzare il numero di coloro che sta per dire addio al Reddito di cittadinanza è Diego De Felice, direttore centrale della comunicazione dell’Inps, alla trasmissione Agorà Estate in onda su Rai 3, anticipando anche delle modifiche al testo del messaggio.
Nella prima tornata, infatti, l’Istituto era stato accusato di essere stato poco empatico, non mettendosi nei panni di coloro che improvvisamente scoprono di essersi ritrovati senza alcuna forma di sostegno. Va ricordato, però, che l’Inps non ha colpe visto che è stata la legge a prevederlo, come pure che in realtà la notizia dell’addio al Reddito di cittadinanza era nota da mesi, già dallo scorso dicembre quando venne approvata la legge di Bilancio.
Nonostante ciò l’Inps ha ritenuto opportuno modificare il testo dell’Sms, rendendolo meno brutale e più articolato e dando anche le informazioni riguardo a quella che di fatto si pone come l’unica alternativa per chi sta per perdere il Reddito di cittadinanza: il Supporto per la formazione e il lavoro, il quale darà diritto a un sostegno mensile di 350 euro a ogni componente occupabile che prenderà parte alle iniziative di orientamento e formazione.
Quanti altri Sms verranno inviati dopo agosto?
Più si andrà avanti con i mesi e più si ridurrà la platea di coloro che perderanno il Reddito di cittadinanza.
D’altronde, se a luglio a perderlo sono stati tutti coloro che lo percepivano dal 2022, per i quali quindi a luglio è scattata la settima mensilità, ad agosto l’addio riguarderà chi invece ne ha fatto domanda sulla base del nuovo Isee e che quindi ne sta beneficiando da febbraio.
Prossimamente, invece, toccherà a chi ne ha fatto domanda in un successivo momento, oppure a chi nel frattempo - essendo scattato il limite dei 18 mesi - ha dovuto rispettare il mese di sospensione previsto dalla normativa.
In totale, secondo i dati Inps, si tratta di circa 50 mila nuclei familiari, i quali immediatamente dopo la scadenza del Reddito di cittadinanza potranno comunque richiedere - per un massimo di 12 mesi però - un nuovo sostegno (il Supporto per la formazione e i lavoro appunto) che in alcuni casi potrebbe persino essere economicamente più vantaggioso rispetto a quanto percepito con il Reddito di cittadinanza.
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