Reddito di cittadinanza, c’è preoccupazione tra le famiglie: questo mese la ricarica rischia di arrivare in ritardo?
C’è un dubbio che in questi giorni attanaglia le famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza: la data di pagamento della ricarica di maggio.
Si teme, infatti, che il fatto che questo mese la data solitamente utilizzata dall’Inps per il pagamento del Reddito di cittadinanza coincida con un sabato, potrebbe essere causa di un rinvio dell’accredito al lunedì - 29 giugno 2023 - successivo. Una preoccupazione che, come vedremo di seguito, potrebbe essere infondata visto che al momento non ci sono avvisaglie per un rinvio.
Il Reddito di cittadinanza può essere pagato di sabato?
Solitamente le ricariche di Reddito e Pensione di cittadinanza vengono effettuate da Poste italiane - su disposizione dell’Inps - il giorno 27 del mese a cui fanno riferimento.
Laddove dovesse trattarsi di una domenica, o comunque di un festivo, il pagamento viene invece rimandato al primo giorno utile successivo (in questi quattro anni sono stati rari i casi in cui l’accredito è stato invece anticipato).
Discorso differente per il sabato, in quanto si tratta di un giorno considerato lavorativo, o meglio bancabile, per Poste italiane. Per questo motivo laddove il primo giorno del mese coincida con un sabato viene comunque pagata la pensione a coloro che la ricevono su conto corrente postale oppure la ritirano direttamente in posta (mentre in banca l’accredito viene rimandato al lunedì successivo); per la stessa ragione non abbiamo ragione per pensare che il fatto che il 27 maggio sia un sabato possa rappresentare un impedimento per l’accredito del Reddito di cittadinanza.
Già in passato, infatti, l’Inps ha dimostrato che il Reddito di cittadinanza può essere pagato di sabato: tutto lascia immaginare che andrà così anche a maggio.
Possibile rimando per l’integrazione dell’Assegno unico
Discorso differente per l’integrazione dell’Assegno unico universale che invece viene pagata qualche giorno dopo l’accredito del Reddito di cittadinanza. Impossibile che arrivi il giorno seguente, a questo punto possiamo immaginare si vada dal 29 al 31 maggio.
Ritardi nel pagamento del Reddito di cittadinanza? Il Decreto lavoro non c’entra nulla
Quel che non bisogna assolutamente pensare è che un eventuale ritardo del pagamento del Reddito di cittadinanza possa essere motivato dall’approvazione del Decreto lavoro, provvedimento con cui viene confermata la riforma delle misure di contrasto alla povertà.
Viene ufficializzato l’addio al Rdc nel 2024, quando nel frattempo verrà introdotto il nuovo Assegno di inclusione, mentre nel 2023 questo verrà tolto dopo la settima ricarica (che quindi dovrebbe essere quella in pagamento a luglio per la maggior parte dei nuclei familiari) a tutte quelle famiglie che al loro interno non hanno neppure un minore, o in alternativa un disabile o un over 60; ma non ci sono novità che andranno a impattare sulla ricarica di maggio che quindi verrà accreditata regolarmente a meno che nel frattempo non ci sia una ragione che comporta la decadenza anticipata del Reddito di cittadinanza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA