Reddito di cittadinanza, stop ai pagamenti senza nuova domanda: chi rischia e come difendersi

Simone Micocci

17 Gennaio 2023 - 12:09

Reddito di cittadinanza, il rinnovo dell’Isee potrebbe non essere sufficiente: in caso di variazione del nucleo familiare serve presentare una nuova domanda.

Reddito di cittadinanza, stop ai pagamenti senza nuova domanda: chi rischia e come difendersi

Chi prende il Reddito di cittadinanza deve rinnovare l’Isee entro la data del 28 febbraio 2023, pena la sospensione dei pagamenti. Una volta ricevuta, la nuova attestazione Isee viene acquisita automaticamente dall’Inps; il beneficiario, quindi, non deve fare altro per essere in regola con gli adempimenti richiesti, attenendo così la ricarica di febbraio (sempre che ne soddisfi ancora i requisiti).

Tuttavia, c’è un solo caso in cui la al rilascio dell’Isee deve seguire una nuova domanda di Reddito di cittadinanza.

Ciò vale quando i componenti indicati nella Dsu dello scorso anno non sono gli stessi di quelli presenti nel nucleo familiare ai fini Isee 2023; in caso di variazioni, diverse da nascita e morte, infatti, dopo il rilascio della nuova attestazione servirà presentare nuovamente la richiesta di Reddito di cittadinanza. Contrariamente l’Inps, indipendentemente dal fatto che il nucleo familiare soddisfi o meno i requisiti economici per fruirne, farà scattare la decadenza del beneficio.

Cosa deve fare chi prende il Reddito di cittadinanza dopo il rilascio dell’Isee?

Generalmente è sufficiente il rinnovo dell’Isee per continuare a fruire del Reddito di cittadinanza anche nel 2023, ma solo per 7 mesi per quei nuclei che non hanno in casa un minore, un invalido o una persona con più di 60 anni.

Come anticipato, infatti, l’Inps acquisisce automaticamente il nuovo indicatore senza necessità che il nucleo familiare ne faccia ulteriore comunicazione; una volta rilasciato l’Isee verrà così valutato se esistono ancora le condizioni per erogare il Reddito di cittadinanza e inoltre viene effettuato un ricalcolo che potrebbe portare, a seconda della situazione, a un taglio o a un incremento dello stesso.

Ma c’è un’eccezione: come visto sopra, infatti, è richiesta la nuova domanda per quelle famiglie in cui tra inizio 2022 e inizio 2023 ci sono state delle entrate o uscite di componenti.

Isee 2023 con nucleo familiare diverso da quello del 2022, cosa fare e cosa si rischia

Esistono una serie di obblighi che coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza devono assolvere se non vogliono rischiare di perdere la prestazione.

Uno di questi riguarda il cosa fare nel caso in cui durante il periodo di percezione del Rdc dovesse verificarsi una variazione del nucleo familiare rispetto a quanto indicato nell’ultima Dsu ai fini Isee.

È la circolare Inps 43/2019 a fare chiarezza su quali sono gli obblighi in caso di variazione del nucleo familiare. Ai sensi dell’articolo 3, comma 12, del decreto-legge n. 4/2019, in caso di variazione del nucleo familiare rispetto a quanto dichiarato ai fini Isee vi è l’obbligo di presentare una Dsu aggiornata entro 2 mesi dalla variazione, pena la decadenza del beneficio.

Inoltre, nei casi di variazione del nucleo diversa da nascita o decesso di un componente, è anche necessario presentare anche una nuova domanda Rdc/Pdc; senza di questa il nucleo modificato non può continuare a beneficiare della prestazione.

Non tutti, però, osservano tale obbligo, spesso anche perché non ne sono a conoscenza. D’altra parte va detto che anche i controlli dell’Inps a riguardo procedono piuttosto a rilento, quindi sono rari i casi in cui la mancata comunicazione porta alla decadenza della prestazione una volta trascorsi i due mesi.

A tal proposito, spesso succede che la variazione del nucleo familiare venga comunicata solamente in fase di rinnovo Isee. E qui sta il problema: una volta che l’Inps terrà conto della nuova attestazione ai fini del calcolo dell’importo del Reddito di cittadinanza, questo si accorgerà della variazione del nucleo familiare e di conseguenza applicherà quanto detto sopra, ossia che - eccetto i casi di nascita o morte - la prestazione potrà continuare a essere erogata solo in presenza di una nuova domanda Rdc.

Contrariamente, da febbraio 2023 non ci sarà alcun pagamento del Reddito di cittadinanza in quanto la prestazione verrà posta in decadenza.

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