Reddito di cittadinanza tolto tra 6 mesi, il governo Meloni ha deciso: ecco chi lo perderà presto

Alessandro Nuzzo

19 Novembre 2022 - 10:06

Confermata la linea dura del governo nei confronti del reddito di cittadinanza: 6 mesi di proroga e poi sarà addio. Ecco per chi.

Reddito di cittadinanza tolto tra 6 mesi, il governo Meloni ha deciso: ecco chi lo perderà presto

Il governo è alle prese in questi giorni con lo sviluppo della manovra economica. Ieri sera c’è stato un incontro tra la premier Giorgia Meloni, i capigruppo di maggioranza, i vicepremier e il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti per cercare di trovare la quadra sulle misure da approvare e portare in consiglio dei ministri già lunedì o martedì. Uno degli argomenti più spinosi è stato ovviamente il reddito di cittadinanza, misura tanto criticata in campagna elettorale che ben presto potrebbe subire una brusca modifica eliminando dai percettori un’ampia fetta di persone.

Anche ieri durante l’incontro, come racconta l’indiscrezione del Corriere della Sera, Giorgia Meloni quando si è affrontato l’argomento Rdc, ha ripetuto «stop, stop, stop» accompagnato da gesti eloquenti delle mani. L’intenzione pare sia quello di prorogarlo ancora per qualche mese salvo poi modificarlo.

Reddito di cittadinanza prorogato di 6 mesi poi stop a chi è in grado di lavorare

«Dobbiamo dare un segnale di forte discontinuità e l’abolizione del reddito, oltre che una questione etica, è uno dei punti di forza del nostro programma elettorale» - ha ribadito ieri Giorgia Meloni nell’incontro con i capigruppo, i vicepremier e il ministro dell’Economia Giorgetti. Insomma confermata la linea dura e coerente da parte del governo. L’intenzione è quella di prorogare la misura ancora per qualche mese, salvo poi attuare la modifica che prevede lo stop per chi è in grado di lavorare.

Nell’incontro di ieri c’è chi ha ipotizzato 8 mesi, ma per la premier ne bastano anche 6. «Chi ha tra i 18 e i 59 anni deve trovarsi un lavoro e se rifiuta una proposta, niente proroga» - il concetto ribadito dall’esecutivo. Insomma, come preannunciato anche in campagna elettorale, il reddito di cittadinanza resterà certamente per tutte quelle persone che non sono in grado di lavorare e si trovano in una situazione di difficoltà. Addio per chi invece è abile al lavoro e in questi anni si è cullato sul sussidio rifiutando qualunque proposta arrivasse o - ancora peggio - lavorando in nero.

Per questo l’intenzione è una stretta anche sui controlli. Bisognerà verificare bene che chi percepisce il reddito di cittadinanza viva in Italia e abbia diritto a riceverlo. La stretta, riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, servirà per il taglio del cuneo fiscale.

Le altre misure che potrebbero essere inserite in manovra

Oltre al reddito di cittadinanza ci sono altre misure che sono al vaglio per essere inserite nella manovra. Manovra che dovrebbe ammontare a circa 30 miliardi di euro. La parola chiave usata dal ministro Giorgetti è prudenza. L’intenzione è quella di adottare una linea di cautela che, come detto da Giorgia Meloni, servirà a «dimostrare di essere un governo che tiene i piedi per terra, per allontanare l’idea che tanti hanno di noi. Non rinunciamo alle nostre battaglie, ma non siamo quelli che sfasciano i conti. Si faranno solo le cose che si possono fare».

L’obiettivo sarà innanzitutto aumentare gli aiuti ad imprese e famiglie contro il caro bollette allargando la platea dei beneficiari. Poi portare il cuneo fiscale al 3% e sostenere maggiormente famiglia e natalità. Tra le priorità c’è anche l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte mentre per i prodotti per l’infanzia e gli assorbenti si scenderebbe ad un’aliquota agevolata del 5%.

Rilanciata anche l’idea di un Amazon Tax, ovvero una tassa sulle consegne per gli acquisti e-commerce effettuate con mezzi non ecologici. E poi stralcio delle cartelle con importo inferiore a mille euro e il dimezzamento di quelle tra mille e tremila euro. Sul fronte pensioni avanza l’ipotesi di una Quota 103.

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