Reddito di cittadinanza: con il nuovo ISEE 2021 da presentare entro il 31 gennaio l’importo del sussidio potrebbe cambiare. Vediamo allora cosa lo fa aumentare o diminuire.
Reddito di cittadinanza: molti beneficiari nel mese di gennaio hanno rinnovato l’ISEE 2021 e potrebbero aver riscontrato una variazione dell’importo.
Cos’è allora che lo fa aumentare e diminuire? Prima di andare avanti ricordiamo che come lo scorso anno i beneficiari del reddito di cittadinanza se vogliono continuare a percepirlo devono rinnovare l’ISEE entro il 31 gennaio 2021, come annunciato da INPS, pena la sospensione nel mese di febbraio.
L’ISEE dei beneficiari del reddito di cittadinanza, come lo scorso anno, potrebbe aumentare a causa del REI, come anche a causa del reddito di cittadinanza stesso. Non c’è tuttavia da preoccuparsi perché come fu lo scorso anno per il REI anche per il reddito di cittadinanza che entra nell’ISEE 2021 non se ne tiene conto ai fini della determinazione del sussidio.
Se il reddito di cittadinanza (come anche il REI) è funzionale all’ISEE, non è funzionale al calcolo dell’importo del beneficio. Ricordiamo che con l’introduzione del reddito di cittadinanza dal 1° marzo 2019 non è stato più possibile richiedere il reddito di inclusione sebbene restasse un beneficio per coloro che lo avessero richiesto in precedenza.
I beneficiari che riceveranno la ricarica a febbraio con il nuovo ISEE 2021 potrebbero notare un importo differente. Vediamo cosa determina un aumento o una diminuzione del reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza e ISEE: come capire quale sarà il nuovo importo
Generalmente possiamo dire che un ISEE più alto potrebbe comportare una riduzione del reddito di cittadinanza erogato nel 2021, mentre in caso di ISEE 2021 più basso rispetto a quello del 2020 potrebbe esserci un aumento dell’importo.
Ma attenzione, perché come abbiamo anticipato potrebbero esserci molti fattori che pur comportando un aumento dell’ISEE non andranno ad influire sull’importo del reddito di cittadinanza.
Come prima cosa è bene ricordare che mentre l’ISEE 2020 teneva conto dei redditi del 2018, l’ISEE 2021 prende come riferimento quelli del 2019. Per quanto riguarda i patrimoni si fa riferimento a quelli del 2019.
Quindi, una riduzione del reddito di cittadinanza avviene nel caso in cui i redditi e patrimoni percepiti nel 2018 siano minori rispetto a quelli del 2019 (viceversa, l’importo aumenta quando i redditi del 2018 sono maggiori).
Ciò vale anche quando il reddito è aumentato per prestazioni assistenziali diverse dal REI (come ad esempio il bonus bebè), o anche a causa della Naspi.
Non è invece detto che un reddito da lavoro che va ad aumentare l’ISEE comporti la riduzione del reddito di cittadinanza. Questo perché chi ha seguito correttamente le procedure al momento della domanda dovrebbe aver già comunicato questa attività lavorativa.
Reddito di cittadinanza: quando il reddito da lavoro non influisce sull’ISEE
La normativa vuole che quando al momento della domanda del reddito di cittadinanza esistano dei rapporti di lavoro non indicati nell’ISEE questi vadano comunque riportati compilando il modello SR182 (Com-Ridotto).
L’INPS in questo modo ha potuto calcolare l’importo del reddito di cittadinanza tenendo conto anche dei redditi non compresi nell’ISEE 2020, ma comunque utili per fotografare la situazione reddituale del nucleo familiare e quantificare correttamente il reddito di cittadinanza spettante.
Ebbene, nell’ISEE 2021 invece questi redditi sono presenti e di conseguenza potrebbero aver comportato un aumento del valore dell’indicatore; per l’Inps, però, non dovrebbe trattarsi di nulla di nuovo e di conseguenza non dovrebbero esserci variazioni del RdC.
Utilizziamo il condizionale perché ciò dipende, come anticipato, da quanto fatto al momento della domanda. C’è chi - per ignoranza della legge o perché mal consigliato - non ha allegato il modulo SR182 alla domanda pur avendo iniziato un’attività lavorativa che non era presente nell’ISEE; in questo caso bisognerà capire cosa deciderà di fare l’Inps perché oltre a una riduzione del reddito di cittadinanza si rischia una sanzione per aver omesso informazioni al momento della domanda che avrebbero comportato la riduzione del beneficio.
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