Reddito di cittadinanza, chi lo ha preso a giugno lo avrà anche a luglio?

Simone Micocci

29 Giugno 2023 - 12:27

Reddito di cittadinanza, il pagamento di luglio sarà regolare? Facciamo chiarezza a poche settimane dallo stop.

 Reddito di cittadinanza, chi lo ha preso a giugno lo avrà anche a luglio?

Reddito di cittadinanza, tutto pronto per lo stop di luglio che riguarderà circa 440 mila famiglie. Si avvicina quindi il primo step verso la cancellazione totale del Reddito di cittadinanza, piano che si completerà solamente a gennaio 2024 quando al suo posto verrà introdotto l’Assegno di inclusione.

Il fatto che il primo stop del Reddito di cittadinanza sia in programma a luglio sta allarmando tutti coloro che già sanno che stanno per perdere il diritto al sostegno, ossia quei nuclei familiari che al loro interno non hanno minori, disabili oppure ultrassessantenni o che non risultano presi in carico dai servizi sociali.

Per tutti i nuclei familiari che non possono vantare una delle suddette condizioni, infatti, il Reddito di cittadinanza si perde allo scattare del settimo mese di pagamento, tenendo conto delle sole mensilità accreditate nel 2023. Ciò significa addio a luglio per tutti coloro che lo percepiscono ininterrottamente da gennaio 2023, senza possibilità di presentare una nuova domanda di rinnovo.

Il dubbio è: dopo il pagamento di giugno, ce ne sarà un altro per queste famiglie? Facciamo chiarezza, e proviamo a tranquillizzare chi teme che a luglio non ci sarà una nuova ricarica.

Reddito di cittadinanza, non fate confusione: l’ultimo pagamento è quello di luglio

Chi non ha particolare comprensione della materia potrebbe cadere in inganno leggendo la notizia di uno “stop del Reddito di cittadinanza a luglio”. Come prima cosa, come già largamente anticipato, è bene chiarire che questo stop non riguarda tutti ma solamente coloro che:

  • a luglio incasseranno la settima mensilità di Reddito di cittadinanza del 2023;
  • all’interno del loro nucleo familiare non hanno minori, disabili oppure ultrasessantenni, o comunque non hanno sottoscritto un Patto d’inclusione (ancora valido) con i servizi sociali del Comune di residenza.

Secondo le stime si tratta di circa 440 nuclei familiari, poco meno della metà degli attuali beneficiari, i quali dovranno presto dire addio al Reddito di cittadinanza che potrebbe anche tornare in futuro ma non con un governo di centrodestra.

Ebbene, chi ha appena preso la mensilità di giugno dovrà iniziare a organizzarsi per il futuro, ma ancora per un altro mese può stare tranquillo: ogni famiglia che ne soddisfa i requisiti, infatti, riceverà comunque la ricarica di luglio, in pagamento il 27 del mese. Dopodiché stop a qualsiasi pagamento, con il Reddito di cittadinanza residuo che andrà speso entro le scadenze indicate dalla normativa.

Cosa succede dopo l’ultimo pagamento di luglio

Già il 28 luglio 2023, dopo il pagamento della settima mensilità di Reddito di cittadinanza, circa 440 mila famiglie non risulteranno più beneficiarie del sostegno allo Stato.

Con questo non significa che verranno interrotti eventuali programmi di politica attiva da loro sottoscritti, anzi: per loro ci sarà persino la possibilità di prendere parte a un piano personalizzato di formazione e orientamento al lavoro finalizzato alla ricerca di un nuovo impiego.

Si tratta del Supporto alla formazione e il lavoro, un programma riservato a coloro che non prendono il Reddito di cittadinanza (e dal 2024 anche gli occupabili non compresi nella scala di equivalenza dell’Assegno di inclusione) e fanno parte di un nucleo familiare con Isee inferiore a 6.000 euro. Questi potranno, con il supporto dei centri per l’impiego o delle agenzie private, individuare il miglior piano possibile di ricollocamento che potrebbe anche prevedere la partecipazione a un corso di formazione.

A tal proposito, ricordiamo che il ministero del Lavoro ha sottoscritto un accordo con il Consorzio Elis, dal quale potrebbero scaturire fino a 10 mila assunzioni previa la partecipazione a un corso di formazione necessario per acquisire le competenze maggiormente richieste dalle aziende in questo momento. Partecipazione a un corso che, come previsto dal Supporto per la formazione e il lavoro, darebbe diritto a un’indennità di 350 euro al mese per tutta la durata del corso, ma comunque per non oltre 12 mesi.

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