Giorgia Meloni ospite a Porta a Porta ha dichiarato di essere per l’abolizione del reddito di cittadinanza: ecco cosa può succedere in caso di vittoria del centrodestra.
Il reddito di cittadinanza potrebbe avere i mesi contati. Ospite nel salotto di Porta a Porta, la presidente del Consiglio in pectore Giorgia Meloni ha dichiarato senza troppi giri di parole di essere favorevole all’abolizione della misura che è stata fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle durante il primo governo Conte.
“Sono per l’abolizione del reddito di cittadinanza - ha dichiarato Meloni da Vespa - Lo dico chiaramente, serve assistenza per chi non può lavorare, per chi può ci sono i centri per l’impiego”.
Nonostante in campagna elettorale i leader siano soliti usare toni meno netti e più “politici”, la leader di Fratelli d’Italia ha voluto ribadire qual è la linea del centrodestra in merito al reddito di cittadinanza.
Del resto uno dei punti del programma elettorale del centrodestra recita così: “ Sostituzione dell’attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”.
Meloni non vuole il reddito di cittadinanza: come può cambiare
Guardando gli ultimi sondaggi politici, il centrodestra appare destinato a vincere a mani basse le elezioni politiche del 25 settembre, tanto che la coalizione può ambire anche a conquistare i due terzi del prossimo Parlamento soglia che, se raggiunta, consentirebbe di poter modificare la Costituzione senza che le opposizioni possano richiedere un referendum confermativo.
Sempre stando ai sondaggi, Fratelli d’Italia sarebbe per distacco il primo partito del Paese: se Matteo Salvini e Silvio Berlusconi dovessero restare leali una volte chiuse le urne, Giorgia Meloni appare destinata a diventare la prima presidente del Consiglio donna del Bel Paese.
Con il centrodestra al governo il reddito di cittadinanza potrebbe avere vita breve, visto che a riguardo la maggioranza potrebbe trovare la sponda in Parlamento anche da parte del cosiddetto terzo polo formato da Azione e Italia Viva.
Ma che fine potrebbe il reddito di cittadinanza con Meloni a Palazzo Chigi? Con ogni probabilità l’assegno resterebbe soltanto per chi non è abile al lavoro, mentre per i pensionati che ricevono l’integrazione la promessa del centrodestra è quella di un innalzamento delle pensioni minime e di invalidità.
Per tutti gli altri ci sarebbero delle politiche per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, puntando oltre che sui centri per l’impiego anche sul “fondo sociale europeo per formare le persone” come dichiarato sempre da Giorgia Meloni.
Di certo per il prossimo governo non sarà facile in tempo di crisi togliere l’assegno ai 2,5 milioni di percettori, anche se l’abolizione tout court del reddito di cittadinanza andrebbe a generare un bel risparmio per le casse dello Stato, una autentica manna visti i tempi per Palazzo Tesoro.
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