Reddito di cittadinanza, ultimo pagamento il 27 luglio per 440 mila famiglie. Cosa succederà dopo?
Si sta per concludere la storia triennale del Reddito di cittadinanza: la parola fine verrà messa ufficialmente il 31 dicembre 2023, ultimo giorno in cui la misura resterà in vigore, ma già questo luglio è in programma l’addio per circa 440 mila delle famiglie attualmente beneficiarie.
Con il pagamento del Reddito di cittadinanza di questa settimana, infatti, scatterà il pagamento della settima mensilità, limite massimo consentito dall’ultima legge di Bilancio per quelle famiglie in cui non sono presenti minori, disabili oppure componenti ultrasessantenni.
La stretta ai danni degli occupabili, quindi, si compone della sua prima parte: la seconda e ultima ci sarà con il passaggio all’Assegno di inclusione a gennaio 2024, quando chi può lavorare non sarà più considerato nel parametro di scala di equivalenza con riduzioni dell’assegno e il rischio di non soddisfarne i requisiti economici e patrimoniali.
Reddito di cittadinanza in pagamento questa settimana
Giovedì 27 luglio Poste Italiane effettuerà i pagamenti del Reddito di cittadinanza (mentre entro fine mese arriverà anche l’integrazione per l’assegno unico per coloro che ne beneficiano), per quello che per alcune famiglie non sarà un appuntamento particolarmente gradito. Come detto sopra, infatti, è arrivato il momento di dire addio alla misura per quei nuclei familiari composti esclusivamente da occupabili interessati dalla stretta voluta dal governo Meloni.
Ricordiamo, infatti, che la legge di Bilancio 2023 stabilisce che quest’anno il Reddito di cittadinanza può essere percepito per un massimo di 7 mensilità, eccetto che per quei nuclei familiari in cui è presente almeno un componente minore, disabile o con più di 60 anni che continueranno a godere del sostegno fino a quando ne soddisfano requisiti e condizioni, ma comunque non oltre il 31 dicembre 2023 quando dal Reddito di cittadinanza si passerà all’Assegno di inclusione.
Cosa succede dopo l’addio al Reddito di cittadinanza
Quindi, la ricarica di luglio 2023 sarà l’ultima per tutti quei nuclei che:
- al loro interno non possono vantare nessuno dei componenti di cui sopra;
- hanno già percepito di 6 mensilità di Rdc nel 2023, con la settima in pagamento questo mese.
A questi verrà data la possibilità di spendere quanto verrà accreditato a luglio, ma dopodiché non ci saranno altri pagamenti. Nel frattempo, ricorda l’Inps, per i componenti maggiorenni con meno di 21 anni si potrà fare domanda di Assegno unico, preferibilmente entro il 31 luglio così da poterne beneficiare già da agosto in sostituzione del Reddito di cittadinanza.
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Dopodiché a settembre si potrà fare domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro, politica attiva riservata a quei componenti occupabili (facenti parte di nuclei familiari con Isee fino a 6.000 euro) che non percepiscono il Reddito di cittadinanza ma che vogliono intraprendere un percorso di affiancamento con i servizi - pubblici e privati - per il lavoro, potendo anche accedere a un sostegno mensile di 350 euro (per un massimo di 12 mensilità) laddove frequentino un corso di formazione.
Servirà comunque attendere disposizioni da parte dell’Inps a riguardo, visto che l’Istituto non ha ancora fornito le istruzioni operative per l’avvio della misura.
Stop Reddito di cittadinanza, spetta la Carta dedicata a te?
Nonostante l’addio al Reddito di cittadinanza, non spetterà la Carta dedicata a te di Poste italiane, quella carta solidale riconosciuta dal governo per il solo anno 2023 da utilizzare per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità (qui l’elenco).
Ricordiamo, infatti, che la legge di Bilancio 2023 riserva questo strumento, conosciuto anche come bonus 382,50 euro, a quei nuclei familiari che non percepivano del Reddito di cittadinanza nel momento in cui sono state formate le graduatorie.
Quindi chi ne ha beneficiato fino a luglio non è stato comunque considerato nella graduatoria e di conseguenza non ha speranze di ricevere la carta nonostante nel momento in cui arriverà potrebbero di fatto non risultare più percettori di Rdc.
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