Reddito di cittadinanza tolto a 150mila famiglie ad aprile, ecco perché

Martino Grassi

16/04/2020

Nel suo ultimo bollettino l’INPS ha reso noto che per oltre 150.000 famiglie è decaduto il diritto al Reddito di Cittadinanza per il mese di aprile 2020, riportandone le motivazioni.

Reddito di cittadinanza tolto a 150mila famiglie ad aprile, ecco perché

In piena emergenza sanitaria più di 150.000 famiglie non riceveranno più il Reddito di Cittadinanza dal mese di aprile. A renderlo noto è proprio l’osservatorio dell’INPS che mette in evidenza il fatto che l’8 aprile sono stati 1,8 milioni i nuclei familiari ad aver fatto la richiesta per ricevere il Reddito o la Pensione di Cittadinanza. Di queste, 1,2 milioni domande sono state accolte, pari a circa il 68%, altre 118.000 sono ancora in lavorazione, mentre le restanti 473.000 sono state respinte o cancellate.

Attualmente in Italia 948.000 nuclei familiari percepiscono il Reddito di Cittadinanza, ricevendo circa 552 euro mensili, mentre altri 126.000 la Pensione di Cittadinanza che corrisponde a 223 euro. Gli importi tuttavia variano notevolmente in base al numero dei componenti della famiglia, oscillando in una forbice che va dai 403 euro per i nuclei composti da una sola persona, a 659 per quelli composto da 5 membri.

Reddito di Cittadinanza tolto a più di 150.000 famiglie, ecco perché

Tra le motivazioni riportate dall’INPS ci sarebbero diversi fattori che hanno causato la perdita del RdC per le famiglie:

  • il 5% dei nuclei familiari ha rinunciato spontaneamente;
  • il 4% ha riportato una variazione del reddito;
  • il 30% ha subito una variazione dei membri della famiglia, ad eccezione delle nascite o dei decessi;
  • il 58% è stato sottoposto ad una variazione congiunta della composizione e della situazione economica del nucleo familiare.

Nei precedenti mesi di febbraio e marzo, molte famiglie hanno inoltre perso il diritto al reddito di Cittadinanza poiché non avevano correttamente presentato la documentazione DSU 2020, necessaria per calcolare l’Isee.

Dal Senato arriva anche la conferma delle ripresa delle convocazioni delle offerte di lavoro in programma per i beneficiari, che però potranno essere svolti solo da remoto, via telefono o tramite videoconferenza.

Sospesi i termini di decadenza fino a giugno 2020

In relazione all’emergenza sanitaria è stata disposta una sospensione dei termini di decadenza relativa alle prestazioni previdenziali, assistenziali e assicurative erogate dall’INPS e dall’INAIL fino al 1 giugno 2020.

Tra queste prestazioni rientrano anche il Reddito e la Pensione di Cittadinanza, come dichiarato nel messaggio del 14 aprile diramato dall’INPS, che prevede la posticipazione della comunicazione della variazione del nucleo familiare. Qualora uno o più componenti del nucleo familiare svolgessero un’attività lavorativa, sia autonoma che subordinata, l’obbligo di comunicazione è stato posticipato, così come è stato rimosso il limite di 15 giorni per la comunicazione delle variazioni del patrimonio mobiliare o immobiliare.

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