Carta Rdc, da agosto (e fino al prossimo febbraio) continuano i pagamenti dell’Assegno unico per i figli maggiorenni. Anche per coloro che nel frattempo hanno perso il Reddito di cittadinanza.
Chi ha perso il Reddito di cittadinanza a luglio, oppure lo farà dopo la ricarica di agosto, non deve buttare la carta sulla quale fino a oggi sono state effettuate le varie ricariche laddove abbia ancora diritto all’Assegno unico universale.
Con il messaggio n. 2896 del 2023, infatti, l’Inps ha fornito chiarimenti rispetto alla fase transitoria che porterà all’addio del Reddito di cittadinanza concentrandosi in particolare su coloro che già in questi mesi hanno dovuto salutare la misura dopo il pagamento della settima mensilità di quest’anno.
E in parte ha rivisto le indicazioni di qualche settimana fa in merito alla prosecuzione dell’Assegno unico per quei nuclei familiari che ne hanno diritto, sottolineando che il pagamento proseguirà - con importo maggiorato - anche per quei nuclei familiari che non ne presentano specifica domanda.
Reddito di cittadinanza addio, chi ha diritto all’Assegno unico?
In particolare ci riferiamo all’Assegno unico riconosciuto per i figli maggiorenni con età inferiore ai 21 anni (non compiuti). D’altronde, chi ha dei minori nel nucleo rientra nella platea di coloro che continueranno a beneficiare del Reddito di cittadinanza fino al prossimo dicembre, quindi per loro qualsiasi discorso riguardo alla prosecuzione dell’Assegno unico è rimandato alla fine dell’anno.
Ricordiamo che la normativa riconosce ai figli maggiorenni il diritto all’Assegno unico fino al compimento dei 21 anni a patto di soddisfare almeno una delle seguenti condizioni:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
- svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale.
L’importo è correlato all’Isee ma sotto i 12.150 euro spetta il massimo. Di fatto, considerando che per percepire il Reddito di cittadinanza bisogna avere un Isee inferiore a 9.360 euro, per tutti coloro che hanno beneficiato del sostegno di Stato l’importo dell’Assegno unico per il figlio maggiorenne è di 91,90 euro al mese.
Tuttavia, nei mesi in cui hanno goduto del Reddito di cittadinanza l’Assegno unico è stato pagato parzialmente, in quanto vi è stata sottratta la quota già riconosciuta a quel componente a titolo di Rdc (qui una guida al calcolo dell’integrazione). Un’operazione che in molti casi ha comportato persino un Assegno unico pari a 0, in quanto appunto con il Reddito di cittadinanza già spettava un importo superiore (considerando la sola quota riconosciuta per il componente maggiorenne).
Reddito di cittadinanza addio, perché la carta non va buttata
A tal proposito, con il messaggio 2896/2023 l’Inps ha chiarito che a coloro a cui il Reddito di cittadinanza verrà tolto dopo il pagamento della settima mensilità dell’anno - quindi per tutti i nuclei eccetto quelli con minori, ultrasessantenni o disabili - l’Assegno unico continuerà a essere riconosciuto per i figli di età fino ai 21 anni (a patto che soddisfino le suddette caratteristiche).
Viene quindi garantita la continuità della prestazione, con l’Assegno unico che a partire dal mese successivo alla decadenza del Reddito di cittadinanza verrà pagato per intero - quindi per un importo mensile di 91,90 euro - direttamente sulla carta Rdc (che quindi è importante conservare).
Nel dettaglio, il pagamento secondo queste modalità verrà effettuato fino a quando il beneficiario ne soddisferà i requisiti ma comunque non oltre febbraio 2024 (dopodiché sarà necessaria una nuova domanda).
Cosa fare se nel frattempo la carta Rdc è stata smarrita o buttata?
Nulla comunque vieta di presentare fin da subito una nuova domanda così da indicare una diversa destinazione per il pagamento dell’Assegno unico che ad esempio potrà essere accreditato direttamente sul conto corrente del richiedente.
Richiesta che, ricordiamo, potrà essere effettuata direttamente dal maggiorenne, così che questo ne possa beneficiare per se stesso.
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