Sono partite le domande per richiedere il reddito energetico per l’installazione di un impianto fotovoltaico gratis, o quasi. Vediamo come presentare la domanda.
Sono partite le domande per accedere reddito energetico che prevede due passaggi: prima la presentazione di una richiesta di accesso al beneficio (una sorta di prenotazione) e, solo dopo, la richiesta di erogazione del contributo in conto capitale.
Per presentare la richiesta il beneficiario dovrà ricevere il supporto di chi realizzerà l’impianto fotovoltaico e va inviata dal portale “REN - Reddito Energetico Nazionale” disponibile sotto il servizio “Fotovoltaico” all’interno dell’Area Clienti del GSE.
Da sottolineare che la richiesta di accesso al beneficio deve essere presentata prima che l’impianto fotovoltaico entri in esercizio: per chi ha già installato, quindi, il fotovoltaico e ce l’ha funzionante il reddito energetico è negato.
Dal GSE arrivano le istruzioni su come presentare domanda.
Dopo un periodo di profonda crisi energetica, dalla quale l’Italia non sembra ancora uscita del tutto, che ha comportato l’aumento dei prezzi delle bollette dell’energia elettrica, finalmente viene messo a disposizione dei cittadini il Fondo Nazionale Reddito Energetico che permette di realizzare un impianto fotovoltaico per servire l’abitazione principale.
Il Fondo è stato creato con l’obiettivo di contrastare la povertà energetica e permettere anche alle famiglie a basso reddito di poter utilizzare le energie rinnovabili. Si tratta di un’iniziativa che va a sanare la povertà energetica alle sue radici perché al contrario di agevolazioni come il bonus sociale non eroga contributi per pagare le bollette, ma permette di installare un impianto che l’energia la produce e di farlo senza nessun costo per l’utente finale.
Al via le domande di reddito energetico, come e quando?
Il reddito energetico consiste in un contributo a fondo perduto che serve a installare un impianto fotovoltaico gratis sui tetti delle famiglie maggiormente bisognose. Queste ultime potranno presentare domanda per il contributo a fondo perduto sul un portale gestito dal GSE accedendo all’Area Clienti.
Il Regolamento del Fondo Nazionale Reddito Energetico è stato pubblicato lo scorso 27 maggio.
Dopo la pubblicazione, l’11 giugno scorso, delle istruzioni operative per fare in modo che i realizzatori possano registrarsi al portale, arrivano, ora anche le istruzioni per presentare domanda di accesso al beneficio.
Per poter presentare domanda sia il beneficiare che il realizzatore devono:
- essere iscritti entrambi all’Area Clienti del Gse;
- verificare i dati presenti in Area Clienti e aggiornarli in caso di necessità;
- aver sottoscritto un contratto con le condizioni previste dal Regolamento;
- avere evidenza delle spese preventivate ammissibili e della potenza dell’impianto fotovoltaico da realizzare;
- essere in possesso dell’attestazione ISEE valida del beneficiario ottenuta a seguito della presentazione nell’anno in corso della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) attraverso i servizi digitali dell’INPS.
Come si presenta la domanda di accesso al reddito energetico?
Per presentare domanda di accesso al beneficio bisogna accedere al portane REN accedendo all’Area Clienti del GSE. Bisogna, nel caso, attendere la lista degli utenti che sono già in coda per presentare la richiesta (un messaggio sulla pagina del portale ti indicherà il numero di utenti in attesa di accedere prima del tuo turno e un tempo stimato per l’inizio della tua sessione).
Quando arriva il proprio turno è necessario sottoscrivere il servizio REN che permette di avvedere al portale. Una volta sottoscritto bisogna procedere in questo modo:
- andare al menù Richieste;
- selezionare “crea nuova richiesta”;
- compilare la richiesta in ogni sua sezione (sarà possibile avvalersi dell’interfaccia che aiuta nella compilazione):
- verificare i dati del beneficiario e del realizzatore;
- confermare i dati inseriti;
- caricare i documenti di identità nelle sezioni indicate;
- scaricare la Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio già precompilata e firmarla (devono firmare sia il beneficiario che il realizzatore);
- procedere a ricaricare il documento firmato nella sezione dedicata;
- inviare la documentazione.
A questo punto non resta che attendere: il GSE fornirà un riscontro alla domanda presentata entro 60 giorni.
Beneficiari e importi reddito energetico
A chi spetta il reddito energetico? Si tratta di un contributo a fondo perduto dall’importo massimo di 11.000 euro che viene riconosciuto alle famiglie con Isee non superiore a 15.000 euro (se con almeno 4 figli a carico il valore Isee è aumentato a 30.000 euro).
Per ogni impianto installato il fondo eroga:
- una quota fissa di 2.000 euro;
- una quota variabile di 1.500 euro per ogni kWp (watt picco, ovvero l’unità di misura della potenza teorica massima producibile) installato.
Considerando che al massimo si può installare un impianto di potenza massima di 6 kWp è facilmente comprensibile come si arriva all’importo massimo di 11.000 euro.
Il problema dei fondi
Ovviamente i fondi messi a disposizione (200 milioni di euro) non basteranno per tutte le famiglie che avrebbero diritto al contributo. Il fondo in questa sua partenza riuscirà a finanziare solo 20.000 impianti su tutto il territorio nazionale (tenendo contro, poi, che l’80% dei fondi sono destinati alle Regioni del Mezzogiorno). Le risorse finanziarie rese disponibili per gli anni 2024 e 2025 sono complessivamente pari a 200 milioni di euro, e, per ciascuna annualità, così ripartite:
- 80 milioni di euro alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;
- 20 milioni di euro alle restanti Regioni o Province Autonome.
Gli altri che non rientreranno in questa prima tranche di reddito energetico dovranno attendere che il fondo sia alimentato dalla vendita dell’energia prodotta e non utilizzata.
La sperimentazione del reddito energetico parte dal 2020
La prima sperimentazione del reddito energetico è del 2020 a opera della Regione Puglia che ha investito a lungo termine sugli impianti fotovoltaici per superare la povertà energetica. A differenza dei vari bonus per pagare le bollette (che sono fini a se stessi e vanno a finanziare chi produce energia), la sperimentazione del reddito energetico in Puglia ha dimostrato che in questo modo quanto investito non solo aiuta la popolazione ma consente anche all’ente erogatore di guadagnare dalla vendita dell’energia prodotta e non auto consumata.
Il beneficiario del reddito energetico, infatti, deve firmare un contratto con il quale non solo si impegna a mantenere funzionante l’impianto per un periodo di tempo stabilito, ma anche a cedere l’energia non consumata al GSE che provvederà, poi, alla sua vendita per il finanziamento del fondo.
Questo è il funzionamento del Fondo per il reddito energetico che, oltre agli stanziamenti iniziali, continuerà a funzionare proprio grazie all’energia venduta che alimenta i fondi a disposizione da destinare ad altre famiglie.
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