Il taglio dei parlamentari è stato approvato in maniera definitiva dalla Camera, ma adesso potrebbe diventare oggetto di un referendum con Roberto Giachetti di Italia Viva intenzionato a raccogliere le firme necessarie.
Esulta il Movimento 5 Stelle fuori da Montecitorio per l’approvazione definitiva del taglio dei parlamentari, ma sulla riforma fortemente voluta dai pentastellati adesso incombe la possibilità di ricorrere a un referendum.
Durante il suo intervento alla Camera prima della votazione finale, il deputato Roberto Giachetti fresco del passaggio dal PD a Italia Viva di Matteo Renzi, ha annunciato la sua intenzione di raccogliere le firme necessarie per chiedere che siano i cittadini ad avere l’ultima parola sulla riforma.
Se Giachetti adesso entro tre mesi dovesse riuscire a raccogliere le firme necessarie, ovvero quelle di 500.000 cittadini o di un quinto di una delle due Camere, nella tarda primavera si potrebbe così tenere un referendum sul confermare o cancellare il taglio dei parlamentari.
Un referendum sul taglio dei parlamentari
Porta a casa un nuovo successo il Movimento 5 Stelle che, dopo l’abolizione dei vitalizi, è riuscito a far approvare in maniera definitiva la sua riforma sul taglio dei parlamentari che prevede, dalla prossima legislatura, l’elezione di 230 deputati e 115 senatori in meno.
Una sforbiciata che è da sempre uno dei cavalli di battaglia dei pentastellati, che con questa riforma hanno voluto dare concretezza alla loro battaglia sul taglio delle “poltrone” e dei costi della politica.
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Guardando i numeri dell’ultima votazione alla Camera, dove i Sì sono stati ben 533 a fronte di 14 No e 2 astenuti, si potrebbe pensare a una riforma assolutamente condivisa vista la maggioranza bulgara con la quale è stata licenziata nel suo ultimo passaggio parlamentare.
Gli scontenti invece tra i vari partiti sarebbero molti di più, con il caso di Roberto Giachetti che può sintetizzare in maniera chiara quale sia l’umore di molti parlamentari in merito a questa riforma.
Il deputato di Italia Viva, uno dei primi a seguire Matteo Renzi in questa sua nuova avventura salutando anche lui il Partito Democratico dopo essersi candidato per la segreteria alle ultime primarie, in Aula ha annunciato il suo voto a favore soltanto come forma di lealtà verso la maggioranza di governo di cui fa parte.
Rispolverando il suo mai sopito spirito radicale, al tempo stesso Giachetti ha annunciato l’intenzione di iniziare una raccolta firme per chiedere un referendum sulla riforma così come avvenne nel 2016.
L’esponente di Italia Viva ha ora tre mesi di tempo per raccogliere le firme di 500.000 cittadini oppure di un quinto degli attuali deputati o senatori, con quest’ultima strada che al momento sembrerebbe essere quella più percorribile.
Se Roberto Giachetti dovesse riuscire nel suo intento, tra maggio e giugno 2020 ci sarebbe un referendum che potrebbe confermare o cancellare il taglio dei parlamentari appena approvato dal Parlamento.
Nel caso invece non si arrivasse alle firme necessarie per la consultazione, la riforma diventerebbe operativa due mesi dopo la scadenza dei termini per la richiesta di un referendum, ovvero a inizio marzo 2020.
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