Da quando entrano in vigore i nuovi limiti al regime forfettario previsti dalla Legge di Bilancio 2020? Il sottosegretario annuncia novità e chiede una settimana di pazienza..
Regime forfettario per i lavoratori dipendenti, la flat tax sarà possibile per tutti nel 2020?
Questa è la domanda che si pongono sia lavoratori dipendenti che vorrebbero rimanere nel regime agevolato anche nel 2020, sia i partiti della maggioranza, in particolare il Movimento 5 Stelle.
Sono giorni di accesa discussione, a causa dei limiti che la Legge di Bilancio ha imposto al regime forfettario.
In particolare parliamo del limite dei 30.000 euro da reddito da lavoro dipendente, assimilato o da pensione, che costituisce causa di esclusione dal regime forfettario per oltre 10.000 partite IVA.
Queste 10.000 partite IVA hanno beneficiato della flat tax al 15% durante lo scorso anno, ma con le novità introdotte dalla manovra finanziaria, nel 2020 saranno “obbligate” a lasciare il lavoro autonomo a causa di una maggiore tassazione.
Il nocciolo della questione è che non tutti sono d’accordo sulla data di entrata in vigore delle nuove misure.
Per il Movimento 5 Stelle, infatti, si tratta di una violazione dello Statuto del Contribuente, secondo il quale tra l’adozione delle modifiche in materia di adempimenti fiscali e la loro applicazione devono decorrere almeno 60 giorni.
Per questo motivo oggi 16 gennaio, durante il question time in Commissione Finanze alla Camera, il deputato M5S Raffaele Trano ed il deputato della Lega Gusmeroli hanno chiesto al sottosegretario Villanova come il Governo intendesse porsi rispetto alla questione.
Regime forfettario 2020: la risposta del Governo tramite il sottosegretario al MEF Villanova (M5S)
Ed effettivamente la risposta di Villanova è arrivata nel pomeriggio di oggi, ma ha deluso le attese e fatto infuriare i commercialisti.
Il rappresentante del Governo, infatti, ha affermato che:
“il Governo ha allo studio interventi normativi, è intenzione della maggioranza intervenire sul tema già con il Decreto Milleproroghe, vi chiedo tuttavia una settimana di pazienza per avere una risposta più certa circa le modifiche che il Governo vorrà fare, altrimenti vi dovrei dare una risposta generica”
Ecco il video del question time in cui il Governo rimanda la risposta ai contribuenti di una settimana:
Regime forfettario dipendenti, flat tax per tutti nel 2020?
Con i nuovi limiti imposti dalla Legge di Bilancio 2020 al regime forfettario cambia tutto per i lavoratori dipendenti.
Sono oltre 10.000 le partite IVA aperte da lavoratori dipendenti nel 2019 grazie alla possibilità di beneficiare della flat tax al 15%, ma con i nuovi requisiti imposti dalla manovra finanziaria si troveranno, a causa dell’obbligo di passaggio alla più severa tassazione Irpef, a rinunciare al lavoro autonomo.
Ricordiamo, infatti, che la Legge di Bilancio ha imposto i seguenti nuovi requisiti per rimanere/entrare nel regime forfettario 2020:
- reddito da lavoro dipendente o da pensione non superiore a 30.000 euro;
- spese per i compensi al personale o ai collaboratori col tetto massimo di 20.000 euro lordi.
Il risultato dunque è un regime forfettario restrittivo, soprattutto nei confronti dei lavoratori dipendenti.
Ma da quando entrano in vigore le nuove regole sul regime forfettario?
Intorno a questa domanda si sta sollevando un grande dibattito, poiché come anticipato sono due le scuole di pensiero.
Sono molti a pensare, infatti, che se le nuove e restrittive regole sul regime forfettario dovessero entrare in vigore dal 1° gennaio, si tratterebbe di una violazione dello Statuto del Contribuente, che all’articolo 3 comma 2 recita:
“In ogni caso, le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti.”
Per chi sostiene questa linea di pensiero, tra cui il Movimento 5 Stelle, le nuove regole andrebbero applicate a partire dal 1° gennaio 2021.
Regime forfettario dipendenti 2020, nuovi requisiti e non adempimenti
A sostegno di tale ipotesi i Pentastellati richiamano la circolare 9/E/2019 dell’Agenzia delle Entrate pubblicata il 10 aprile 2019.
Il documento disponeva infatti che la novità sui limiti al possesso di quote di controllo in SRL per l’accesso al regime forfettario non poteva considerarsi valida già nel 2019, ma si sarebbe dovuto attendere il 2020. In particolare:
In considerazione della pubblicazione della legge di bilancio del 2019 nella Gazzetta “Ufficiale Serie generale n. 302 del 31 dicembre 2018 e in ossequio a quanto previsto dall’articolo 3, comma 2, della Legge n. 212 del 2000 (Statuto dei diritti del contribuente), qualora alla predetta data il contribuente si trovasse in una delle condizioni tali da far scattare l’applicazione della causa ostativa in esame già a partire dal 2019, lo stesso potrà comunque applicare nell’anno 2019 il regime forfetario, ma dovrà rimuovere la causa ostativa entro la fine del 2019, a pena di fuoriuscita dal regime forfetario dal 2020.”
In altre parole, il contribuente non avrebbe avuto il tempo minimo necessario per porre in essere gli adempimenti necessari al rispetto della nuova norma, motivo per cui i nuovi limiti sarebbero divenuti effettivi solo un anno dopo.
La situazione dello scorso anno, però, è molto diversa da quella di quest’anno, visto che nel 2020 non sono richiesti nuovi adempimenti a cui il contribuente deve sottostare, ma semplicemente sono stati modificati i requisiti precedenti.
Come abbiamo visto, i 60 giorni di tempo previsti dallo Statuto del Contribuente si riferiscono in modo specifico agli adempimenti.
Per questo motivo con ogni probabilità non ci sarà nessuna “proroga” al regime forfettario nel 2021; le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 sono entrate in vigore a partire dal 1° gennaio di quest’anno.
Inoltre, come ricorda il Sole 24 Ore, ricordiamo che in ballo c’è anche la tutela dei saldi di finanza pubblica.
Con i limiti imposti al regime forfettario, il Governo Conte conta di recuperare circa 50 milioni di euro nel 2020 e quasi 750 milioni di euro nel 2021.
Non resta che aspettare la risposta del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e della maggioranza parlamentare, attesa tra una settimana... e intanto come dovrebbero comportarsi i contribuenti che si trovano in bilico?
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