Il partito laburista vittorioso in Regno Unito potrebbe aver festeggiato troppo presto: ci sono decisioni economiche delicate da prendere. Dove prenderà il governo oltre 10 miliardi di sterline?
Il partito laburista britannico è tornato al governo per la prima volta dal 2010 e ha promesso di partire subito con il suo piano per sistemare l’economia. E questo è il primo grande problema da affrontare.
Molte crisi sono così acute che non ci sarà altra scelta che affrontarle immediatamente. In particolare, ci attendono una serie di difficili decisioni a breve termine su stipendi del settore pubblico, accise sui carburanti e finanziamenti per l’assistenza sanitaria e le carceri.
Sciogliere questi nodi costerebbe fino a 10 miliardi di sterline, secondo le previsioni ufficiali e i calcoli dei think tank. Riparare i servizi pubblici a lungo termine richiederà altri 20 miliardi di sterline o più, secondo il Fondo monetario internazionale.
Gli analisti si chiedono come potrà il nuovo Cancelliere dello Scacchiere Rachel Reeves fare ciò quando il rapporto debito/Pil è vicino al 100%, la crescita tendenziale è debole e l’onere fiscale è il più alto degli ultimi decenni.
Il Regno Unito verso la crisi economica?
Il partito laburista ha conquistato un numero di seggi quasi record, mentre i conservatori hanno ottenuto il peggior risultato di sempre.
Oltre ad affrontare problemi enormi che si sono aggravati nel corso degli anni, Starmer e Reeves devono capire come vincere l’ulteriore sfida di mantenere dalla loro parte tutti i cittadini che hanno votato per il cambiamento e che non tollerano molto le cattive notizie.
Durante la campagna elettorale, il think tank Institute for Fiscal Studies ha accusato entrambi i partiti di una “cospirazione del silenzio” sulle dolorose decisioni che devono essere prese proprio sul piano economico e fiscali.
La situazione che sta affrontando Reeves, la prima cancelliera donna della Gran Bretagna, è desolante secondo gli osservatori. Finanze impoverite, costi enormi per sistemare i servizi pubblici in decadenza e contribuenti stremati.
La capacità dei mercati di finanziare ulteriori spese potrebbe essere limitata, con il Regno Unito che sta già pianificando di raccogliere più di 277 miliardi di sterline dagli investitori obbligazionari in questo anno fiscale, uno degli obiettivi più grandi mai registrati. Il ricordo del disastroso mandato di Liz Truss come premier nel 2022 e delle ricadute sul mercato obbligazionario dei suoi piani di bilancio senza copertura è ancora fresco e ripeterlo sarebbe disastroso.
Gli strateghi di UBS Group AG prevedono una pressione continua sui titoli di Stato britannici, in particolare sul debito a più lunga scadenza, dati i persistenti timori di natura fiscale.
Le difficoltà del Labour party sono tutte economiche
In assenza di una crescita a sorpresa o di un forte calo dei tassi di interesse, sarà necessario trovare più denaro da qualche parte per garantire che il peso del debito diminuisca, un obiettivo che il partito laburista ha dichiarato di voler raggiungere: così hanno sintetizzato Dan Hanson, Ana Andrade, Niraj Shah, analisti su Bloomberg.
Qualunque cosa faccia Reeves, dovrà trovare un sacco di soldi in quel primo bilancio. Una grande decisione iniziale sarà quella sulla retribuzione del settore pubblico, mentre il partito laburista tenta di porre fine agli scioperi che hanno afflitto il Paese.
Poi ci sono le esigenze generali: un aumento del 3,6% al di sopra dell’inflazione nei finanziamenti per il Servizio sanitario nazionale per rafforzare il personale e iniziare a smaltire le liste d’attesa dei pazienti, fondi aggiuntivi per l’Ucraina, integrazioni per le autorità locali colpite e risarcimenti per le vittime dello scandalo del sangue infetto e di quello di Post Office Horizon.
Ben Nabarro, economista capo di Citigroup, ha affermato che il partito potrebbe dover aumentare fino a 15 miliardi di sterline in tasse nel bilancio per coprire le pressioni di spesa essenziali, possibilmente attraverso una riduzione degli sgravi sui contributi pensionistici e un aumento delle imposte sulle plusvalenze e sulle successioni.
In alternativa, Barclays e Citi hanno suggerito di modificare le norme contabili relative al programma di quantitative easing della Banca d’Inghilterra per risparmiare fino a 20 miliardi di sterline all’anno in interessi sul debito.
Qualunque cosa Reeves decida nel suo primo bilancio, “la debolezza del quadro fiscale sottostante implica delle scelte difficili nel breve termine”, hanno concluso gli analisti.
La scommessa sulla stabilità finalmente ritrovata in Regno Unito sarà subito messa alla prova nei prossimi mesi. Le sfide economiche britanniche sono, in realtà, quelle che accomunano tutte le casse statali delle potenze occidentali.
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