Pressing del leader di Italia Viva sul governo e l’arrivo della Fase 2: “Meno conferenze stampa e più chiarezza”
Nel giorno delle nuove parole di Conte in Parlamento, a parlare è stato anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi, pronto a dire la sua sulla cosiddetta Fase 2 e sugli aspetti che ritiene più in dubbio negli attuali piani di governo.
Non è mancata una frecciatina piuttosto chiara al premier, non direttamente nominato ma invitato a “meno conferenze stampa e più chiarezza” per risolvere l’attuale emergenza sanitaria.
Emergenza che per Renzi mette di fronte a una certezza: al contagio zero “si arriverà solo col vaccino”. Per questo - ha proseguito ai microfoni di Radio Capital - occorre “convivere” con un simile scenario e ripartire il prima possibile:
“Credo che al contagio zero ci arriveremo solo con il vaccino, quindi manca un anno. Il contagio zero lo intendo come nessun malato. Per ora c’è il rischio che l’epidemia riparta, ed è un rischio con cui dobbiamo convivere: diamo regole chiare, in fabbrica se ci sono tutte le protezioni si riapre, sennò no”.
Renzi: il pressing per la ripartenza del Paese
Il leader di Italia Viva ha chiarito l’importanza di “regole chiare” per il Paese, ma ha al contempo espresso la voglia di accelerare le operazioni:
“Al momento sono fondamentali regole chiare per tutti, ma dobbiamo darci una mossa.”
Questo soprattutto perché - prosegue - l’economia Italiana perde circa 10 miliardi di euro ogni settimana, mentre a pagare è “la povera gente”.
Piuttosto esplicita quindi la frecciata a Conte, invitato a “meno conferenze stampa e più chiarezza”:
“Il virus girerà ancora per molto, quindi vanno dati soldi alle aziende e ripartiamo, sennò perdiamo posizioni con paesi alleati e competitor. Facciamo meno conferenze stampa e più chiarezza, come ha fatto Macron, che ha dato indicazioni chiare su come ripartire”.
Il confronto con gli altri Paesi secondo Renzi ci vede in una condizione di forte svantaggio, soprattutto in ragione di una burocrazia onnipresente che arresta il rilancio:
“In Italia c’è un eccesso di burocrazia, altri Paesi hanno riaperto settori da noi ancora chiusi, e si stanno prendendo fette di mercato delle nostre aziende... dobbiamo darci una mossa.”
Estremamente chiaro, infine, anche il suo pensiero in favore del Mes - “i fondi del Mes andrei a piedi a Bruxelles a prenderli, è ovvio” - così come è chiaro per Renzi che la scelta di Conte alla fine sarà favorevole al Fondo salva-stati.
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