Come riporta Il Foglio, il piano di Matteo Renzi sarebbe quello di diventare il prossimo presidente del Consiglio europeo: per l’ex premier però la strada sarebbe tutta in salita.
Matteo Renzi vorrebbe essere il prossimo presidente del Consiglio europeo. A rivelare questo desiderio è stato Il Foglio che avrebbe riportato la confidenza fatta “ai suoi” dall’ex premier e sindaco di Firenze.
Il pensiero in vista delle elezioni europee che si terranno a giugno 2024 così sarebbe stato molto semplice: “Se c’è la possibilità di diventare il prossimo presidente del Consiglio europeo, perché non provarci?”.
Del resto a Matteo Renzi di certo mai ha fatto difetto l’ambizione: da semi sconosciuto presidente della provincia di Firenze, prima si è preso il capoluogo toscano, poi il Partito Democratico e infine Palazzo Chigi, ma la sua aurea da tempo sembrerebbe essersi affievolita.
Le elezioni europee però in passato hanno portato bene a Renzi: nel 2014 poco dopo essere diventato presidente del Consiglio - e dopo aver varato il famoso bonus da 80 euro - è stato capace di portare il Pd al 40%.
Un exploit che però poi non è stato ripetuto, tanto che ora stando agli ultimi sondaggi politici Italia Viva, la sua creatura politica nata a seguito dell’addio ai dem, sarebbe di poco oltre il 2%. Come potrebbe allora Matteo Renzi diventare il prossimo presidente del Consiglio europeo?
Perché Renzi non sarà presidente del Consiglio europeo
Premessa obbligatoria: quando si parla di Matteo Renzi non si può dare nulla per scontato. L’idea - se vera - di voler diventare il prossimo presidente del Consiglio europeo appare essere però fuori dalla portata dall’ex premier.
Nei giorni scorsi Renzi ha annunciato la sua volontà di candidarsi alle elezioni europee, lanciando Il Centro un listone che, oltre a Italia Viva, dovrebbe rappresentare anche diverse altre sigle della galassia centrista e moderata.
La legge elettorale delle europee è un sistema proporzionale puro con soglia di sbarramento al 4%; niente coalizioni di conseguenza ma solo la possibilità di unirsi sotto lo stesso simbolo. La prima buona notizia per il senatore di Rignano è che presto la soglia di sbarramento potrebbe essere abbassata al 3%.
Senza questa modifica - Giorgia Meloni sarebbe favorevole al contrario di Matteo Salvini, vedremo cosa succederà in Parlamento - il listone di Matteo Renzi difficilmente potrebbe superare la soglia di sbarramento anche con il soccorso di Letizia Moratti a Nord e di Cateno De Luca e Clemente Mastella al Sud.
Con una soglia di sbarramento al 3% invece tutto sarebbe più facile: conditio sine qua non per diventare presidente del Consiglio europeo è essere eletti alle elezioni europee. Il primo ostacolo così per Renzi sarebbe quello elettorale.
Se eletto l’ex premier andrebbe a fare parte del gruppo Renew Europe, che fa capo a Emmanuel Macron e che al momento è la “terza gamba” della cosiddetta maggioranza Ursula. Per i sondaggi però si tratterebbe dell’eurogruppo in maggior calo rispetto alle scorse elezioni.
Matteo Renzi a Bruxelles così potrebbe presentarsi con una dote minima di europarlamentari all’interno di un gruppo ridimensionato, non il miglior biglietto da visita per diventare presidente del Consiglio europeo.
Per riuscire nel suo ventilato intento, il leader di Italia Viva avrebbe bisogno dell’appoggio del nostro governo e soprattutto di Giorgia Meloni, una cosa che mai potrebbe avvenire alla luce del sole per non inviperire l’elettorato di centrodestra.
Considerando anche i suoi rapporti con l’Arabia Saudita e il fatto che al momento Renzi non avrebbe molti amici a Bruxelles pronti a sponsorizzare una sua eventuale investitura, le possibilità che l’ex premier possa essere il prossimo presidente del Consiglio europeo appaiono essere assai scarse.
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