Una compagnia statunitense, già nota per voler riportare in vita il Mammut e la Tigre della Tasmania, è al lavoro su un frammento di DNA per fare rivivere in laboratorio l’uccello estinto 500 anni fa
«La biotecnologia cambierà letteralmente il volto del pianeta», profetizzava Michael Crichton in Jurassic Park.
La «febbre dell’oro scientifica» di cui parlava il romanziere, nel lontano 1990, ha contagiato innumerevoli pionieri delle biotecnologie, portando a riaprire un acceso dibattito sulla clonazione.
L’ideologia transumanista si è insinuata sempre di più nel campo della scienza e della tecnologia e, dalla Silicon Valley all’Estremo Oriente, l’Uomo pare determinato a voler dominare la Natura, piegando le leggi biologiche ai propri capricci e riscrivendo il proprio destino. Nascono, così, progetti visionari nei campi più disparati, dalla medicina rigenerativa all’editing genomico. Calatosi nei panni di un novello demiurgo, lo scienziato del XXI secolo intende plasmare la nuova umanità, senza tralasciare però nemmeno le specie animali estinte. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA