Anche nel 2025 il decreto Milleproroghe interviene anche sulla rottamazione riaprendo i termini per i decaduti. Ecco fino a quando c’è tempo per aderire e quando si deve pagare.
Il decreto Milleproroghe riapre i termini della rottamazione quater e, di fatto, chi non ha versato una delle rate in scadenza fino ad ora, avrà più tempo per pagare. Si tratta di una misura che potrebbe portare a rientrare nella definizione agevolata chi è in ritardo con i pagamenti e risulta, quindi, decaduto dal beneficio.
La riapertura dei termini della rottamazione quater riguarda soltanto i decaduti, ovvero coloro che hanno aderito alla sanatoria entro il 30 giugno 2023, ma sono decaduti per non aver pagato una rata.
Riapertura dei termini della rottamazione quater
Proprio per questo la riapertura dei termini della rottamazione quater servirà solo a rimettere in gioco i decaduti, senza prevedere un ampliamento degli effetti (era stato annunciato che la rottamazione quater avrebbe potuto estendere gli effetti alle cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2023).
La riapertura dei termini della sanatoria 2023, quindi, riguarda soltanto i contribuenti decaduti e solo per i debiti già ricompresi nella rottamazione quater. Il soggetto deve essere decaduto entro il 31 dicembre 2024 e può essere riammesso nella sanatoria presentando un’apposita domanda entro il 30 aprile 2025. In sede di presentazione dell’istanza il debitore potrà scegliere se pagare il debito in un’unica soluzione o a rate (indicando il numero di rate in cui desidera dilazionare i pagamenti).
Per chi sceglie il pagamento rateale il numero di rate massimo in cui dilazionare il debito residuo è 10 (per fare in modo che la nuova sanatoria termini con la rottamazione quater nel 2027). Da segnalare che con la riapertura viene applicata una mora del 2%. Il pagamento unico o la prima nuova rata vanno saldati entro il 31 luglio 2025. Le scadenze successive, poi sono da versare entro:
- 30 novembre 2025;
- 28 febbraio 2026 e 2027;
- 30 maggio 2026 e 2027;
- 31 luglio 2026 e 2027;
- 30 novembre 2026 e 2027.
Rottamazione, intanto arriva la scadenza della settima rata
Per la rottamazione quater è in arrivo la scadenza della settima rata. Quest’ultima va pagata, per non decadere dal piano di dilazione agevolato, entro il 28 febbraio 2025. Anche in questo caso per considerare il versamento tempestivo è prevista una tolleranza di 5 giorni che permettono, quindi, anche il pagamento oltre il termine ultimo di scadenza.
Per chi non riesce a pagare la rata entro la fine di febbraio (o comunque entro la tolleranza di 5 giorni) non si può contare sulla riapertura dei termini perché quest’ultima è prevista solo per chi è decaduto entro il 31 dicembre 2024.
La nuova rottamazione delle cartelle
In questo contesto la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali potrebbe essere un modo per incassare i debiti in modo abbastanza veloce e certo. La rottamazione quinquies potrebbe essere parte della soluzione per svuotare il magazzino. E la Lega al riguardo, sembra non arrendersi. La scorsa settimana il disegno di legge con provvedimento ad hoc per la rottamazione più ampia, che permetta di rateizzare in 120 mesi i debiti e con rate tutte dello stesso importo, è stato depositato alla Camera. La nuova sanatoria ricomprenderebbe i debiti fino alla fine del 2023.
Matteo Salvini rimarca la disponibilità del ministro spiegando che
Ho interloquito iericon Giorgetti su questo tema e la vediamo alla stessa maniera, c’è piena sintonia.
Perchè la rottamazione quinquies potrebbe essere la soluzione
L’idea della rottamazione quinquies, in questo momento, potrebbe essere quella vincente per diversi motivi.
Arginando i motivi di decadenza e permettendo di saltare qualche rata senza perdere i benefici, il Fisco potrebbe garantirsi entrate certe in tempi brevi. Allo stesso tempo, allungare i piani di dilazione della rottamazione da 5 a 10 anni e prevedendo un pagamento mensile anziché trimestrale, permetterebbe a chi ha debiti di pagare poco e più spesso in modo da consentire di conciliare il versamento del debito con le finanze della famiglia.
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