Il governo francese ha confermato che la misura del coprifuoco sarà una delle ultime a essere rimosse.
Un coprifuoco molto più restrittivo di quello italiano rimarrà in vigore in Francia almeno fino alla metà di maggio. Il Paese transalpino si appresta ad approvare una nuova tranche di riaperture: con la campagna vaccinale ben avviata, in Francia alzeranno la saracinesca alcune attività commerciali e scuole. Nessuna alterazione, però, al divieto di circolazione nelle ore serali e notturne, che inizia alle 19 su tutto il territorio nazionale.
Tre settimane fa, la Francia è entrata nel suo terzo lockdown.
Francia, nessuna modifica al coprifuoco alle 19
In Italia è la misura più discussa, ma in Francia il governo di Emmanuel Macron non ha dubbi: la misura non sarà modificata prima delle prossime tre settimane.
Interrogato sulla misure del coprifuoco nel corso di una conferenza stampa, il primo ministro Jean Castex ha assicurato che rimarrà in vigore “fino a nuovo ordine” e sicuramente non sarà tolto prima della metà di maggio 2021.
Francia riapre le scuole elementari
Castex ha confermato il miglioramento della situazione epidemica e la riapertura delle scuole.
A partire dal 26 aprile torneranno a scuola bambini e insegnanti delle materne e delle elementari. Gli esperti raccomandano prudenza, ma Castex ritiene che “allungare l’assenza da scuola produca negli allievi gravi problemi non solo educativi, ma anche psicologici”.
Pertanto il governo si assume “ancora la responsabilità di questa decisione”.
Nonostante il calo dei contagi e della pressione sugli ospedali, la misura del coprifuoco sarà una delle ultime misure ad essere sollevate. A metà del mese prossimo, il coprifuoco potrà essere riconsiderato sulla base dei dati epidemiologici.
Il picco della terza ondata, ha detto Castex, sembra comunque ormai superato: “La situazione sanitaria è migliorata su scala nazionale. Il picco della terza ondata sembra dietro di noi e il calo della pressione epidemiologica sembra iniziato. Stiamo affrontando una variante più contagiosa e dunque più difficile da combattere - e questo spiega perché il calo che registriamo è due volte meno rapido della seconda ondata di novembre”.
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