Ricette mediche elettroniche, arriva la proroga per prescrizioni via sms e mail: cosa succede nel 2023

Claudia Mustillo

21/12/2022

Prorogato il termine per l’utilizzo della ricetta digitale, adesso per i medici l’obiettivo è renderla strutturale.

Ricette mediche elettroniche, arriva la proroga per prescrizioni via sms e mail: cosa succede nel 2023

Le ricette digitali, introdotte durante l’emergenza da Covid-19 attraverso un’ordinanza della protezione civile, in scadenza a fine anno sono state riconfermate all’interno del decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri. Dopo un iniziale rischio di dover tornare dal medico per ritirare la ricetta e poi in farmacia, la ricetta digitale è stata prorogata per un altro anno.

Il termine «milleproroghe» fa riferimento a un decreto legge che il governo emana, solitamente, una volta l’anno (se non di più) e il contenuto prevede la proroga di scadenze o il rinvio dell’entrata in vigore di alcune disposizioni. La funzione del milleproroghe, quindi, è quella di affrontare con un unico decreto una serie di termini che dovrebbero essere trattati separatamente.

Ad esempio, il decreto milleproroghe 2022 prevedeva, tra le tante, la proroga della possibilità di bandire concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato di tecnici per l’attuazione del Pnrr. Quest’anno con il decreto milleproroghe è arrivata anche la tanto attesa conferma per le ricette mediche elettroniche che potranno essere utilizzate fino al 2023.

Milleproroghe, slitta la scadenza delle ricette digitali

La legge che prevedeva l’utilizzo della ricetta digitale con l’invio tramite mail o messaggio delle prescrizioni farmaceutiche da mostrare direttamente in farmacia era in scadenza il 31 dicembre 2022. A segnalare il problema sono stati i medici di famiglia della Fimmg che hanno chiesto al ministro della salute Orazio Schillaci un intervento nel breve periodo per evitare un ritorno al passato.

La ricetta digitale, in Italia, non è mai partita davvero perché nonostante le vecchie prescrizioni rosse non sono più utilizzate, è rimasta comunque la carta che invece doveva essere eliminata. L’idea della riforma, che per ora funziona solo in Trentino e Veneto, era ben diversa: il medico scrive sul computer il farmaco per un paziente che si reca direttamente in farmacia e con la tessera sanitaria può accedere al suo profilo e acquistare le medicine.

Ma nel resto di Italia le cose funzionano diversamente: i medici prescrivono un farmaco e generano un codice a barre che viene stampato su foglio di carta e poi il paziente lo porta in farmacia e acquista il medicinale. Con il Covid le cose erano un po’ cambiate perché era arrivato il via libera dal garante della privacy, per «inviare al cittadino attraverso un sistema di messaggistica, via mail o WhatsApp il codice identificativo della ricetta», spiega Scotti.

L’obiettivo è rendere la ricetta digitale strutturale

Per fortuna il decreto Milleproroghe allunga la scadenza della ricetta digitale voluta da medici e farmacisti che commentano: «Siamo disponibili ad andare avanti così, se verranno prorogate le misure legate al Covid - spiega Marco Cossolo di Federfarma - Siamo sempre disponibili a collaborare».

Il progetto della digitalizzazione della ricetta ha una decina di anni, ormai, ma è ancora a metà. Il decreto milleproroghe ha allungato il termine per l’utilizzo della ricetta digitale.

«Chiediamo al ministro della Salute, Orazio Schillaci la proroga oltre la scadenza del 31 dicembre 2022, dell’utilizzo della ricetta dematerializzata almeno per un anno e un provvedimento che renda il suo utilizzo strutturale », così da «liberare i medici da impropri carichi burocratici», ha commentato Pina Onotri, segretario Generale del Sindacato Medici italiani (Smi), come riportato dal Sole 24 Ore.

Cosa prevede il decreto Milleproroghe 2023

Nel decreto Milleproroghe 2023 si affronta anche il tema caldo Fisco-Calcio e proprio parlando delle tasse del calcio Abodi ha ribadito: «Non ci saranno sconti per le società calcistiche, dovranno pagare tutto con degli interessi come per le altre imprese. La parte contributiva e previdenziale dovrà essere pagata entro il 29 dicembre, tutto il resto fino a un massimo di 60 rate. Sconti non se ne fanno a nessuno come è giusto che sia».

Poi anche Alitalia nel decreto perché il funzionamento dell’amministrazione straordinaria è stato prorogato al 31 dicembre 2023, secondo quanto previsto nel decreto Milleproroghe. Inserito anche il termine per il contratto di servizio della Rai con il ministero delle Imprese del Made in Italy (ex ministero dello Sviluppo Economico) che viene differito al 31 luglio 2023.

Sei mesi in più, fino al 30 giugno 2023, per la dichiarazione Tari relativa all’anno 2021 (la scadenza era prevista al 31 dicembre 2022) e infine è stato prorogato anche il meccanismo del contratto di espansione, fino al 2025.

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