Il governo non vuole rinviare il rientro in classe: la riapertura della scuola viene confermata tra 7 e 10 gennaio ma in Cdm si dovranno decidere le nuove regole in classe e per quarantena e dad.
Nessun ripensamento: il governo tira dritto sulla ripresa della scuola dopo l’Epifania. Non ci sarà alcuna modifica al calendario del rientro in classe dopo le festività, fa sapere il governo dopo l’incontro a Palazzo Chigi tra Mario Draghi, Roberto Speranza, Patrizio Bianchi e il commissario Figliuolo.
Il governo sembra non voler ascoltare quelle Regioni che chiedono di rinviare il ritorno in classe degli studenti, ma sembra disposto a considerare le proposte riguardanti la quarantena e le regole per la riapertura delle scuole a gennaio 2022. Vediamo quali sono e cosa potrebbe essere deciso nel Consiglio dei ministri atteso per il 5 gennaio.
Scuola, le proposte delle Regioni al governo
A muoversi sono soprattutto alcune Regioni - Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Toscana, Veneto e Trento - che hanno inviato una serie di proposte specifiche al governo. A partire dal maggior ricorso alle mascherine Ffp2 anche per gli studenti. Importante anche la corretta aerazione delle aule.
Un’altra proposta è quella di abolire, almeno per il momento considerando l’altissima incidenza dei contagi, le ore di ginnastica e di musica, evitando l’utilizzo di strumenti a fiato. Ma il nodo più critico resta quello della quarantena: sembra ormai sorpassata l’ipotesi di distinguere tra vaccinati e non vaccinati.
La proposta delle Regioni è quella di ricorrere alla didattica a distanza dopo due casi positivi in classe alle elementari e tre alle superiori. Inoltre si chiede di eliminare i tamponi al primo giorno per ricorrere, invece, ai test fai da te.
Le Regioni vorrebbero una chiusura delle scuole dell’infanzia, dove la copertura vaccinale non esiste e non si usano le mascherine, già a partire dal primo positivo. Alle elementari e in prima media (fino ai 12 anni), dove la copertura vaccinale è bassa, si entrerebbe in dad con due casi per sette giorni, con test da effettuare tra quinto e settimo giorno.
Alle medie (sopra i 12 anni) e alle superiori si vuole raccomandare l’uso delle Ffp2 e la dad con almeno tre positivi, con quarantena di sette giorni. Inoltre le Regioni chiedono che sia il Comitato tecnico scientifico a esprimersi ufficialmente sulla riapertura della scuola con la diffusione di Omicron.
Ritorno a scuola e quarantene, cosa potrebbe decidere il governo
Il governo non sembra però disposto ad accogliere in pieno le richieste delle Regioni. Potrebbe essere accettata la proposta di ridurre il numero dei tamponi per i compagni dei positivi riservandoli solamente ai sintomatici, con test fai da te per gli altri.
Per quanto riguarda le quarantene il governo sembrerebbe puntare su soglie più alte per il ricorso alla didattica a distanza. L’idea potrebbe essere quella di ricorrere alla Dad nel caso di tre positivi per le elementari e la prima media e di almeno quattro positivi per le scuole dalla seconda media in poi.
I dubbi di presidi e sindacati
Perplessità vengono espresso da Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, secondo cui è difficile che già dal 7 gennaio le Asl possano realmente supportare gli istituti per gestire le quarantene degli studenti.
Proteste anche da parte dei sindacati: hanno incontrato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sulla manovra, ma lamentano di non aver ricevuto rassicurazioni sulle decisioni del governo in merito al rientro in classe a gennaio. Così chiedono al governo di ripensarci e di valutare un rinvio del ritorno a scuola.
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