All’interno del Documento di economia e finanza è ricomparso l’adeguamento dei valori catastali a quelli di mercato corrente. Tasse in aumento?
Dopo le polemiche dello scorso anno quando l’allora premier Mario Draghi aveva parlato di una riforma del catasto voluta dall’Ue che trovò la dura opposizione di Lega e Forza Italia e che portò quasi alla caduta del Governo, oggi si torna a parlare di questa tanto criticata riforma.
Ad incuriosire gli esperti è stato quanto contenuto all’interno del Def, Documento di economia e finanza, dove in un passaggio si legge: «Adottare e attuare adeguatamente la legge delega sulla riforma fiscale, per ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema, in particolare mediante una revisione delle aliquote d’imposta marginali effettive, l’allineamento dei valori catastali ai valori di mercato corrente...». Quindi si torna a parlare di un allineamento dei valori catastai a quelli del mercato corrente. Cosa significa questo? Il Governo di centrodestra ha cambiato idea ed ora è d’accordo ad attuare la riforma? Se così fosse dobbiamo aspettarci un aumento delle tasse? Facciamo chiarezza.
Riforma del catasto nel Def, tasse in aumento? La precisazione dal ministero
Quanto contenuto in un passaggio del Def ha riacceso i riflettori sulla riforma del catasto e sulle conseguenze che potrebbe avere sulle tasche degli italiani già in difficoltà a causa dell’inflazione. A chiarire il tutto ci ha pensato il Ministero dell’economia e delle finanze. Il Mef ha chiarito che si tratta solo di una «sessione di carattere ricognitorio degli interventi già adottati in passato». Quindi solo un modo per riepilogare le raccomandazione Ue che da anni chiede al nostro paese di adeguare i valori catastali ai valori di mercato correnti. Dunque al momento non dovrebbe esserci nessuna novità anche perché per il Governo Meloni la riforma del catasto non rappresenta una priorità nell’agenda.
Lo stesso viceministro dell’Economia Maurizio Leo il mese scorso al Sole24ore ha ribadito che la riforma non è prioritaria. «In moltissimi Paesi, dalla Germania all’Austria e non solo, il catasto si ferma ad anni ben anteriori rispetto al nostro, che è stato aggiornato a fine anni Ottanta. Quindi penso che parlare in questa fase di aggiornamento del catasto mi sembra un fuor d’opera» - le sue parole.
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Cosa prevede la riforma del catasto
La raccomandazione è arrivata dall’Ue che ha chiesto agli Stati membri di adeguare il valore catastale ai valori correnti di mercato. L’allora premier Mario Draghi che ricevette la raccomandazione aveva immaginato una riforma che riteneva indispensabile l’adeguamento al valore di mercato. Una scelta che trovò l’aspra opposizione soprattutto dai partiti di centro destra. Nel cronoprogramma della riforma entro il 2025 si doveva attribuire ad ogni immobile un valore di vendita e uno di locazione. Inoltre per appartamenti e uffici l’unità di misura non doveva più essere il vano catastale ma il metro quadrato.
In base ad una legge delega che il precedente esecutivo aveva trasmesso alle Camere a fine 2021, il 2023 doveva essere l’anno giusto per mettere mano alla riforma con tutta la rivalutazione dei valori ma per il Governo Meloni questo non rappresenta al momento una priorità. Per il momento quindi possiamo stare tranquilli.
Cos’è il catasto
Il catasto è una sorta di registro di tutti i beni immobili presenti sul territorio nazionale. Il termine proviene dall’antica Grecia e indica un raccoglimento, una registrazione di oggetti, mappe, documenti. Nel nostro paese il catasto di divide in 2 tipologie in base alla natura dell’oggetto contenuto: c’è il catasto dei terreni e il catasto dei fabbricati. La funzione è quella di censire i beni immobili e i terreni con tutte le caratteristiche tecnico-economiche degli stessi registrando eventuali cambiamenti.
Lo scopo è sia di natura fiscale, in quanto il censimento permette di calcolare il reddito imponibile, che di natura civile perché le informazioni sono messe a disposizione di tutti i cittadini per diverse finalità. Per tutti i beni presenti sono indicati i dati anagrafici del proprietario, le caratteristiche tecniche compreso di materiale grafico come foto e mappa, la localizzazione geografica, l’estensione e la destinazione d’uso.
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